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CULTURA DEL VINO

L’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, hub per l’alta formazione sul vino

Due nuovi master e una summer school per i futuri professionisti del “wine & spirits”, con collaborazioni con realtà come Wset, Velier e Slow Wine

L’anno scolastico sta ripartendo in tutta Italia, Regione per Regione, e anche quello accademico scalda i motori. E lo fa anche una delle massime istituzioni della formazione universitaria dedicata al wine & food, ovvero l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, fondata nel 2004 su iniziativa di Slow Food, è pronta ad accogliere studenti e docenti da tutto il mondo con rinnovati percorsi didattici, volti a formare i futuri professionisti del vino e delle bevande spiritose, con il consueto approccio multidisciplinare, ma anche con partnership nuove, come quelle con il Wset - Wine & Spirits Education Trust, con Velier, tra i più importanti distributori di spirits, che si uniscono a quelle più consolidate, come la Banca del Vino, Fisar e Slow Wine, rendendo Pollenzo un vero e proprio hub per il settore enologico. Con un’offerta articolata, e fondata su tre pilastri: il master in “Wine & Spirits Culture, Communication & Marketing”, l’executive master in Cultura e Management del Vino, e la la summer school “Il mondo del vino: dalla vigna al bicchiere”.
“Il Master in “Wine & Spirits Culture, Communication & Marketing” unisce due mondi complessi e affascinanti, quello del vino e degli spirits - spiega l’Università di Pollenzo - per esplorare e approfondire i legami tra le tradizioni enologiche e di distillazione dei diversi paesi”.
“Il campo dello studio sarà tanto il territorio nazionale quanto quello internazionale - sottolinea Nicola Perullo, pro Rettore e professore ordinario di Estetica e responsabile del corso, insieme al professore Michele Fino - grazie anche all’intervento di figure di spicco del panorama wine &spirits, come Ian Tattersall (antropologo e curatore del dipartimento di antropologia presso l’American Museum of Natural History di New York), Rob De Salle (biologo molecolare per il dipartimento di entomologia dell’American Museum of Natural History e il Sackler Institure for Comparative Genomics) e Armando Castagno (critico enologico e autore di numerose pubblicazioni). Le esperienze sul campo, come viaggi didattici, degustazioni e incontri con i produttori e giornalisti del settore saranno poi di supporto alla teoria, fornendo tutte le nozioni necessarie per conoscere gli ambiti della produzione e della trasformazione, fino alle indagini su gusto e modelli di consumo”. Il master, come detto, si svolgerà in collaborazione con le più importanti e prestigiose realtà di settore, come la Maison du Whisky, Velier e Wset, che prevede il conseguimento del terzo livello contestualmente al master.Il corso (durata di un anno) inizierà nel marzo 2023, con chiusura delle iscrizioni a dicembre 2022.
Diversa, invece, l’offerta dell’executive master in Cultura e Management del Vino. “Il mondo del vino ha visto e sta vedendo notevoli trasformazioni negli ultimi anni, relative tanto ai cambiamenti ambientali, quanto a quelli sociali. Sono sempre di più le persone presenti nel mondo enoico che desiderano aggiornare le proprie competenze, o che vogliono entrare nel settore con una preparazione specifica. L’executive master in Cultura e Management del Vino è stato pensato e progettato per coniugare lavoro e studio”, spiega Michele Fino, professore associato di Fondamenti del Diritto Europeo, responsabile del corso, insieme a Perullo. A livello pratico, il master sarà ripartito tra attività in presenza - come lezioni, incontri e degustazioni svolte a Pollenzo con cadenza mensile, durante il weekend - e un pacchetto di lezioni registrate da seguire in remoto, consultabili su ogni tipo di device. Gli insegnamenti prevedono argomenti di estrema attualità come la sostenibilità nel mondo enoico, il trade marketing, il vino online, la legislazione viticola, la blockchain e la protezione antifrode. Il master partirà a ottobre 2023, con termine delle iscrizioni a giugno 2023.
Ma il programma didattico di Pollenzo prevede anche la ripartenza della summer school “Il mondo del vino: dalla vigna al bicchiere”, breve corso in inglese prevede seminari condotti da esperti della Banca del Vino e docenti dell’Università di Scienze Gastronomiche, rivolto ad appassionati che desiderano approfondire conoscenze, pratiche e tecniche del mondo del vino, questo. Anche in questo caso vengono alternati momenti teorici a pratici, come laboratori, visite didattiche tra Langhe e Roero, degustazioni guidate e incontri, per un percorso multidisciplinare che si snoda tra agronomia, analisi sensoriale, economia e marketing. Come noto, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo vanta anche la vicina presenza della Banca del Vino, cooperativa no profit nata nel 2001 in partnership con Slow Food. Una realtà unica al mondo che accoglie più di 50.000 bottiglie, un tesoro che custodisce ed esprime la grande ricchezza di vitigni autoctoni e denominazioni, ma anche di territori, terreni e tecniche che caratterizzano la viticultura della nostra penisola. Alcune cantine selezionate e aderenti supportano il progetto attraverso il “club Banca del Vino”, unite dalla volontà di promuovere la cultura italiana attraverso attività interattive come visite, degustazioni, momenti di team building, incontri con i produttori e giornalisti e la vendita di alcune etichette dalle migliori cantine italiane, selezionate da Slow Wine. Elementi diversi e sinergici, dunque, che confermano l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo come un vero e proprio hub per il mondo wine & spirits, punto di riferimento che ha come obiettivo primario formare figure professionali in grado di affrontare gli scenari futuri del mondo enogastronomico, rendendole voci autorevoli di questo settore, capaci di proteggere e divulgare l’immenso patrimonio culturale che il cibo e il vino rappresentano.

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