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IL 20 E IL 21 APRILE

Magnum del blasonato Monfortino e i leggendari Sassicaia 1985 e Romanée Conti 1999 insieme in asta

Grandi lotti di “Vini pregiati e da collezione” italiani e francesi sotto il martelletto di Pandolfini, a Palazzo Ramirez-Montalvo, a Firenze

Una selezione di pregio, proveniente da un’unica proprietà, che va dalle magnum di Barolo Riserva Monfortino di Giacomo Conterno (come la 2014, con base d’asta di 900/1.800 euro), alle limpide bottiglie di Cristal di Louis Roederer (come le sei bottiglie annata 2014 da 650/1.300 euro), dalla produzione della Borgogna, tra cui quattro bottiglie del Domaine Henri Jayer (con il Vosne-Romanée Cros Parantoux 1994 a 3.500/7.000 euro), una bottiglia di Romané Conti del 2019 (da 15.000/30.000 euro), stessa annata (nonché prima prodotta) di una bottiglia di Corton Charlemagne, sempre Drc (da 5.000/10.000 euro), e una strabiliante verticale di Chambertin Domaine Armand Rousseau composta da 21 bottiglie (in annate dalla 2018 alla 1998, a partire da 45.000/90.000 euro). E, ancora, la Toscana, che spicca con una Magnum in cassetta in legno originale di Sassicaia Tenuta San Guido (da 5.000/10.000 euro) e sei bottiglie, anche queste conservate in cassetta in legno originale (da 8.000/16.000 euro), della leggendaria annata 1985; i grandi Châteaux di Bordeaux, con le magnum di Lafite (con l’annata 2005 a 1.500/3.000 euro), Mouton (con l’annata 1990 a 500/1.000 euro), Margaux (come le 2 magnum annata 1995 da 1.000/2.000 euro) e Latour (con l’annata 1998 da 500/1.000 euro); Champagne-icona come le magnum di Dom Pérignon Oenothèque 1980 e 1973 degorgiate alla fine del secolo scorso (a partire, rispettivamente da 1.000/2.000 euro e 1.500/3.000 euro); e, last but not least, la Borgogna, a partire da sei bottiglie di Montrachet 2018 del Domaine Ramonet (da 15.000/25.000 euro), una bottiglia di La Romanée 2009 del Domaine Liger-Belair (da 5.000/8.000 euro), un Puligny-Montrachet Les Enseignères 2014 del Domaine d’Auveney (da 6.000/10.000 euro) e una bottiglia di Romanée Conti Domaine de la Romanée Conti di una delle annate più blasonate della storica azienda, la 1999 (a partire da 15.000/30.000 euro). Ecco i lotti top di “vini pregiati e da collezione”, in asta, con Pandolfini, il 20 e 21 aprile a Palazzo Ramirez-Montalvo, a Firenze.
La sessione del 20 aprile, si aprirà con il Piemonte e il resto d’Italia, e proseguirà con una sorta di “catalogo nel catalogo”, ossia una serie di lotti provenienti da un’unica proprietà che annovera le più eccellenti etichette italiane e francesi che il mercato ha da offrire. Si continuerà, quindi, con una vendita dedicata esclusivamente sulla Toscana con oltre 200 lotti che permetteranno di esplorare a fondo tutti i prodotti che questo fantastico territorio offre. Tutti i grandi nomi sono presenti con tante annate e diversi formati. Il 21 aprile sarà invece interamente dedicato ai vini d’oltralpe, con lotti provenienti dalle più grandi regioni produttrici della Francia: Rodano, Bordeaux e Champagne. Senza dimenticare, ovviamente la Borgogna, che caratterizzerà un’altra sessione con i suoi ricercatissimi e insuperabili Domaine con gran parte della loro sconfinata offerta: Coche Dury, Engel, Sauzet, Rousseau, Dugat-Py, Roumier, Ramonet, Leroy, d’Auvenay e Romanée Conti.
“Tutti i vini presenti in questo catalogo sono la massima espressione dell’arte enoica, frutto della passione che i grandi vigneron mettono nelle loro creazioni e che il collezionista la esprime arricchendo la propria cantina. La nostra asta è una grande occasione”, spiega il Capo Dipartimento Vini Pregiati e da Collezione di Casa d’Aste Pandolfini, Francesco Tanzi.
E il 21 aprile sarà un momento impedibile anche per i collezionisti e gli amanti dei whisky, con una vendita che riunirà le migliori bottiglie reperibili sul mercato, rarissime, quasi uniche: uno straordinario catalogo d’importanza internazionale per il mondo dello scotch da collezione, a partire da una selezione di distillati importati dalla Moon Import - tra le più rilevanti aziende italiane di bottiglie di altissimo pregio - come la serie De Viris Illustribus, ben cinque bottiglie unite da una splendida etichetta, oppure il magnifico e raro imbottigliamento Linkwood 1979 appartenente alla collezione “The Sails in the Wind”. Sempre dalla Scozia, patria dei più rinomati produttori di whisky del mondo, arriveranno alcuni grandi classici come Caol Ila, Laphroaig, Bruichladdich, Talisker e molti altri importati grazie ad un’altra eccellenza della tradizione italiana nel mondo del whisky, la Intertrade che, grazie al suo fondatore Ferdinando “Nadi” Fiori, è riuscita a rendere famosi ovunque questi distillati dalla qualità eccezionale, come la bottiglia di Port Ellen 1969 della serie “Celtic Label”, una vera e rara perla. E gemme saranno anche i masterpiece di questa sessione: una Laphroaig del 1967 Silver Cap e una Bowmore del 1966 della serie “Bouquet”, due bottiglie che hanno reso leggendario uno dei più celebri imbottigliatori indipendenti della storia dei distillati, il grande Silvano Samaroli, ma anche due pilastri del mondo degli spirits e dei whisky che, presenti contemporaneamente nello stesso catalogo, renderanno senza dubbio quest’ultimo uno dei più importanti mai presentati.

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