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“Mai come quest’anno le conclusioni si potranno tirare solo a fine a vendemmia. È auspicabile che tutti lavorino con serietà. No a previsioni infondate o proclami sulla qualità”. A WineNews, il presidente degli Enologi Italiani, Riccardo Cotarella

Italia
Il presidente degli Enologi Italiani, Riccardo Cotarella

“Mai come quest’anno le conclusioni si potranno tirare solo alla fine della vendemmia. È auspicabile che tutti lavorino con serietà, senza lanciarsi in previsioni infondate o proclami sulla qualità, o sulla solita annata eccezionale”. Così, a WineNews, il presidente degli Enologi Italiani, Riccardo Cotarella, nei giorni in cui, da più parti, iniziano ad arrivare previsioni e stime, anche qualitative, sulla raccolta alle porte. Anche perchè le uniche certezze, ad ora, purtroppo, sono i danni causati ai vigneti del Belpaese, soprattutto al centro-nord, dalle gelate di aprile (https://goo.gl/YYxnht), che qualche calo lo assicurano, anche se tutto da stimare nella sua reale entità, perchè c’è da capire anche come e se la vite è stata in grado di recuperare.
“Ma i danni della siccità di queste settimane non li conosciamo - aggiunge Cotarella - e dobbiamo vedere se questa situazione perdurerà ancora a lungo o le cose cambieranno. Potremmo già fare qualche previsione, ma in Assoenologi non giochiamo a dare i numeri al lotto. Abbiamo già attivato i nostri 4000 “sensori umani”, ovvero i tanti colleghi che per mestiere, esperienza e conoscenza delle loro realtà sono i migliori rilevatori, e verso il 20 di agosto verosimilmente divulgheremo le prime previsioni. Anche se, lo ribadisco, quest’anno più che mai si deve essere prudenti e rigorosi”.

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