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AGRICOLTURA

Manodopera qualcosa si muove. Coldiretti: “da Bucarest ok per 15.000 stagionali nei campi veneti”

Alleanza Cooperative Agroalimentari lancia un nuovo appello alle forze politiche: “sottovalutato il problema nelle campagne”
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Manodopera nei campi, qualcosa si muove ma è ancora emergenza

“Da Bucarest c’è l’ok per oltre 15.000 stagionali nei campi veneti”. Coldiretti accoglie, con soddisfazione, la notizia dell’arrivo di manodopera dalla Romania. Una boccata di ossigeno arrivata dopo l’incontro avvenuto ieri pomeriggio tra l’Ambasciatore della Romania in Italia George Bologan e la Ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova.Il massimo rappresentante diplomatico di Bucarest ha confermato che “la Romania è accanto all’Italia e la disponibilità a venire incontro c’è” e che “l’agricoltura resta un’opzione per chi cerca lavoro”.
Ma ancora la strada è lunga, i lavoratori dalla Romania, rappresentano la comunità più presente nello Stivale e i 15.000 in arrivo, pur se importanti, tamponeranno soltanto in parte un fabbisogno presente su scala nazionale. Ormai non passa giorno in cui non venga lanciato un nuovo allarme dal mondo agricolo, associazioni di categoria in testa.
“Facciamo un ultimo appello ai decisori politici - spiega Giorgio Mercuri, presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari - per trovare soluzioni urgenti al problema della mancanza di manodopera nei campi. Non abbiamo più tempo, rischiamo che già dalle prossime settimane non arrivi il prodotto sugli scaffali”.
Alleanza Cooperative aveva proposto una maggiore flessibilità del sistema dei voucher ma anche la ricollocazione del personale impiegato in comparti attualmente fermi. “A fronte di tutti gli appelli caduti nel vuoto - prosegue Mercuri - non ci resta che richiamare alle proprie responsabilità i decisori politici che stanno evidentemente sottovalutando non poco il problema della mancanza di manodopera nella campagna. Sappiamo che la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova sta lavorando senza sosta in questi giorni ad aprire “corridoi verdi” per favorire l’ingresso in Italia dei lavoratori stranieri. Apprezziamo il suo impegno, ma la situazione nei campi purtroppo non migliora”.
Ma è un problema anche di “sistema”. Mercuri infatti sottolinea che “se è vero che ci sono ancora in Italia troppe aree di sommerso con migliaia di addetti privi di tutele previdenziali, è altrettanto vero che ci sono anche purtroppo migliaia di persone che decidono di fermarsi al monte annuo di 51 giornate lavorative preferendo il sussidio della disoccupazione anche quando di lavoro ce n’è tanto come in queste settimane”.

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