- Marketing alternativo: la Buller Wine e la sponsorizzazione di Sexpo Melbourne 2005
Ha sollevato un certo scalpore nell’ambiente del vino australiano la decisione della Buller Wines, la casa vinicola fondata nel 1921 da Reginald Langdon Buller e tuttora gestita dai suoi eredi, di sponsorizzare Sexpo Melbourne 2005, la più grande fiera del sesso e della sessualità dell’emisfero australe. Considerata come un’azienda familiare di stampo conservatrice nell’ultimo The Wine Advocate ha ottenuto il massimo punteggio di Robert Parker (100/100) con il Calliope Rare Tokay NVoltre ad altri lusinghieri riconoscimenti tra cui 96 con il Calliope Rare Muscat, 96 per il Premium Fine Muscat, 95 per il Premium Fine Tokay e 92 per il Victoria Tawny. Il direttore commerciale della Buller Wines, Michael Matthews, spiegando il motivo di questa scelta controcorrente ha dichiarato che “L’industria del vino a volte dimentica che l’obiettivo principale di chi fa il vino è di fare un prodotto che possa essere apprezzato dal largo pubblico. Sexpo ci ha offerto la possibilità di farci conoscere da 70.000 persone attraverso un evento di cui noi siamo stati gli unici sponsor per quanto riguarda il vino. Si tratta di qualcosa di totalmente differente dalle usuali fiere in cui ci ritroviamo insieme ad altri 400 produttori”. Inoltre la famiglia Buller ha tenuto a precisare che allo stand non c’era sesso ma soltanto premium wines, dolci e cioccolatini …
Fonte: www.buller.com.au
- In Sud Africa aumentano le nuove cantine in attività
In Sud Africa, malgrado le difficoltà del settore, continuano a crescere il numero delle cantine in attività. A rivelarlo è l’ultima John Platter Guide, considerata come la bibbia sudafricana della filiera vinicola che ogni anno recensisce aziende e vini del Paese. Nell’ultima edizione le cantine in guida sono 72 contro le 57 dell’anno scorso. Le nuove arrivate sono in genere di piccole dimensioni e i proprietari possono essere sia vignaioli che decidono di presentare un proprio marchio sul mercato sia uomini d’affari o professionisti che vogliono investire nel settore oppure semplici appassionati che si vogliono cimentare con la produzione del vino. A questi vanno aggiunti i wine-makers, che lavoravano come consulenti e poi decidono di fare il salto mettendosi in proprio. Ormai più della metà delle aziende trattano meno di 100 tonnellate di uva l’anno, mentre fino a 5 anni fa erano solo il 24%. E la gamma dei vini continua a crescere in modo esponenziale con 500 nuove etichette in guida. Ma l’aumento non è dovuto solo ai nuovi impianti, spesso si tratta di marchi già affermati che lanciano nuovi prodotti e diversificano l’offerta.
Fonte: www.vinimarket.com
- Nuovo record di vendite in Usa per il marchio australiano Yellow Tail
Nel mese di ottobre 2005, il marchio Yellow Tail dell’azienda australiana Casella Wines ha venduto negli Usa oltre 1 milione di casse con un incremento del 56% rispetto allo scorso ottobre 2004. Secondo la società W.J. Deutsch & Sons che importa Yellow Tail negli Stati Uniti è la prima volta che un marchio di vino da vitigno supera il milione di casse vendute in un solo mese. Inoltre per sostenere il marchio è stata è stata lanciata una campagna promozionale da 24 milioni di dollari (20,5 milioni di Euro) che durerà fino a dicembre 2006. Yellow Tail commercializza 8 etichette di vini da vitigno, con prezzi che vanno da 6,99 $ a 11,99 $ in confezione da 75 cl e da 1,5 l.
Fonte: www.hospitalitymagazine.com.au
- In Argentina stimato un nuovo record dell’export di vino
Nel 2005 è prevedibile che l’export del vino argentino raggiunga i 350 milioni di Euro. Almeno queste sono le stime dell’INV (Instituto Nacional de Vitivinicultura) che prevede un aumento del 30% rispetto all’anno scorso. Le cause: una massiccia campagna promozionale e l’aumento del prezzo del vino. Nel 2004 l’Argentina aveva venduto vino per 248,6 milioni di Euro, segnando un +35%. Per quanto riguarda la classifica dei vitigni più venduti, il Malbec con 102.455,76 hl (23,06%) supera tutti, seguito da Cabernet Sauvignon con 63.786,47 hl (14,36%), Chardonnay, con 50.979,99 hl (11,47%), Syrah con 33.112,99 hl. (7,45%), Merlot con 27.054,57 hl (6,09%), Bonarda, con 17.500,39 hl (3,94%).
Fonte: www.inv.gov.ar
- Il mondo del vino cresce anche in India
Secondo gli osservatori più accreditati le maggiori chances del nascente mondo del vino indiano sono localizzate nel Maharashtra e in particolare nei distretti di Nashik and Sangli già noti in tutto il paese per la qualità delle uve e per il sempre più numeroso gruppo di aziende impegnate nella produzione. A Nashik, per esempio, sono nate 17 nuove cantine mentre più di 60 sono in corso di fondazione. Nei due distretti già lavorano wine maker provenienti dalla Francia e dall’America mentre il Governo che ha capito le potenzialità del settore concede facilitazioni fiscali agli imprenditori. Una delle ultime cantine che ha deciso di lanciarsi nel settore dei premium wines è la Renaissance Winery di Ozar nei pressi Nashik dove coltiva Shiraz, Cabernet Sauvignon, Sauvignon Blanc e Chenin Blanc. Sostenuta con un finanziamento della State Bank of India sta raddoppiando le capacità della cantina e migliorando le capacità di vinificazione e imbottigliamento.
Fonte: www.business-standard.com
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