Il vino deve essere comunicato per 12 mesi all’anno, sforzandosi di scovare e raccontare le tante idee e storie di cui l’Italia enologica è ricchissima, in uno storytelling costante e avvincente che faccia breccia nell’immaginario dei consumatori, più che degli addetti ai lavori. Un concetto ribadito, da WineNews, raccontando le “mille sfumature” del vino italiano a Vinitaly 2024, a Verona: un vero tour de force, nel quale in una manciata di giorni, si concentrano, come sempre, energie, progetti, sfide, promesse, contenuti, aspettative e risultati di un intero anno di immagine, comunicazione e marketing. Una mission in cui riesce “Vinitaly and the City”, il fuorisalone di Vinitaly, che mentre i professionisti del settore fanno affari & business a Veronafiere, porta il vino nelle piazze, nei palazzi e negli store di Verona, coinvolgendo tutta la città, con un format che diffonde la cultura enologica e la conoscenza dei vini italiani di pregio, e dei loro territori, tra i wine lovers/consumatori, promuovendo il bere responsabile “matchando” il vino con altri mondi, dalla cucina alla mixology, dalla musica all’arte, dalla letteratura a chi più ne ha ne metta, che è ormai la tendenza di ogni grande salone nazionale ed internazionale. Un format “off” che funziona, visto che, come avevamo annunciato, diventa itinerante e, per la prima volta, sarà esportato in Calabria, prima Regione d’Italia ad ospitarlo, grazie all’intesa con Veronafiere, e la collaborazione dei Parchi archeologici di Crotone e Sibari, nel cuore dell’antica Enotria, dal 30 agosto al 1 settembre.
Infatti, come Verona, la città scaligera Patrimonio Unesco, capitale della lirica italiana grazie all’Arena, e della Valpolicella, oltre che vigneto urbano più grande d’Italia, la location di “Vinitaly and te City” in Calabria - dove sarà organizzato da Arsac - sarà d’eccezione: il Parco archeologico nazionale di Sibari, uno dei più importanti e prestigiosi d’Italia, “perla” della Calabria e simbolo di quella civiltà magnogreca che nell’antica Sybaris ebbe una delle sue colonie più floride, nella quale grande attenzione era dedicata alla produzione di vino in una terra in cui già nei secoli precedenti, grazie alla presenza degli Enotri, la coltivazione della vite era pratica comune, e con eventi (che saranno resi noti prossimamente, ndr), ospitati anche nel Museo archeologico nazionale della Sibaritide, che conserva “gioielli” del patrimonio culturale italiano come il celebre “Toro coazzante”.
Un simbolo della Calabria e delle sue bellezze, di cui il vino è il “medium” per raccontarle al mondo: “ospitare “Vinitaly and the City” al suo esordio lontano da Verona - ha detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto - è una grande occasione per valorizzare e far conoscere le nostre eccellenze enologiche, la nostra cultura, le nostre tradizioni, e per promuovere il turismo nel nostro territorio, grazie ad un evento che, ne siamo certi, diventerà presto un modello per tante altre Regioni”. In Italia, e, perché no, nel mondo.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024