Premesso che si tratta di una nicchia, in termini di valore, fatta da pochissime etichette a livello mondiale, e di un mercato fatto soprattutto dai grandi appassionati, sul fatto che il grande vino da investimento sia stato più redditizio, negli anni, di altri beni come l’oro, gli immobili e non solo, è ormai una realtà. Ma di certo, come sempre, chi ha fiutato prima il vento, ha messo a segno i guadagni maggiori. Anche più di chi ha investito nel mercato azionario. Perchè negli ultimi 15 anni, secondo l’ultima analisi del Liv-Ex, i due indici principali del riferimento mondiale del mercato secondario, hanno reso molto di più di quelli delle principali borse mondiali.
In particolare, il Liv-Ex 100 ed il Liv-Ex 100, in tre lustri sono cresciuti rispettivamente del 213,9% e del 258,2%, mentre lo Standard & Poor’s 500, che mette insieme le 500 principali aziende Usa per capitalizzazione, nello stesso periodo è cresciuto “solo” del 143,9%, mentre Ftse 100, indice società più capitalizzate quotate al London Stock Exchange, è cresciuto del 59,2%.
Di certo, come detto, si parla di dimensioni di capitale infinitamente più piccole, quando si parla degli indici del vino rispetto a quelli delle borse mondiali, ma il dato percentuale è comunque significativo, e anche nel breve termine, conferma la redditività dell’investimento enoico. Negli ultimi 5 anni, infatti, solo l’S&P 500 (+53%), ha fatto meglio di Liv-Ex 1000 (+42%) e Liv-Ex 100 (+21%): il Ftse 100 è cresciuto appena del 5%, il Dax (l’indice principale della Borsa di Francoforte) del 20% e l’Hang Seng (Borsa di Hong Kong) del +11%.
E, restringendo ulteriormente il campo, agli ultimi 12 mesi, secondo i dati pubblicati dal Liv-Ex, emerge che i fine wines, nell’ultimo anno, sono stati ben più convenienti della Borsa. Se il Liv-Ex 100, infatti, ha chiuso in sostanziale parità, il Liv-Ex 1000 è cresciuto del 9% (con l’Italy 100 a +1,6%, di cui, all’ultimo aggiornamento fanno parte le ultime 10 annata fisiche di Sassicaia, Solaia, Tignanello, Ornellaia, Masseto, Guado al Tasso, Barbaresco di Gaja, Redigaffi di Tua Rita e i Barolo Monfortino Riserva e Cascina Francia di Giacomo Conterno, ndr). Meglio degli indici borsistici che, secondo la piattaforma inglese, sono tutti in perdita ...
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