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L’ALBERGATORE-ECOLOGISTA

Michil Costa: rispetto per giovani e pianeta, nuovi modelli economici, no alla monocoltura turistica

Le riflessioni sul futuro dell’accoglienza, un tema di grande attualità per i territori rurali, nell’incontro voluto dalla famiglia Zenato
ACCOGLIENZA, MICHIL COSTA, ZENATO, Italia
Michil Costa con Nadia Zenato

“Occorre dare un nuovo senso a tutto il comparto turistico, il senso dell’incontro vero, non dello sfruttamento. Occorre rispetto per il lavoro e per le persone: i giovani, per esempio, sono stati sfruttati dal settore turistico, che non ha più appeal per loro. Abbiamo consumato il pianeta, i giovani hanno necessità di altri valori, di trovare altre forme di economia per essere felici. Un nuovo modello economico non è solo necessario, ma indispensabile e possibile”: è il pensiero di Michil Costa, albergatore-ecologista, visionario e autore del libro “FuTurismo - Un accorato appello contro la monocultura turistica”, emerso ieri nell’incontro voluto dalla famiglia Zenato - una delle grandi griffe di Valpolicella e Lugana, da sempre impegnata a promuovere e valorizzare la cultura del vino - che, sul Lago di Garda, ha coinvolto istituzioni, albergatori e responsabili di aziende vitivinicole.
Il dialogo, moderato da Marco Marchesini, giornalista Tgr Rai, è stato l’occasione per riflettere sul turismo e sulle sue prospettive, con spunti controcorrente: un tema di grande attualità, soprattutto guardando al futuro dei territori rurali. Come conciliare temi come quelli dell’economia del bene comune, della cultura, dell’autenticità in un mondo turistico sempre più standardizzato, veloce, mordi e fuggi, con numeri sempre più massicci? Come coniugare le esigenze dei giovani alle esigenze del turismo?
Secondo Michil Costa, “è giusto fare selezione degli ospiti, fare scelte di mercato in un territorio come il Lago di Garda (con 17 milioni di presenze all’anno) o Venezia (con 60-70.000 presenze al giorno) o la Val Badia, dove i flussi turistici sono molto cospicui. Occorre garantire un turismo sostenibile, alzando l’asticella, perché abbiamo un obbligo: garantire la preservazione di un ambiente che non è nostro e che dobbiamo lasciare inalterato. Occorre una rinnovata sostenibilità, anche dei trasporti, che non sono mai stati vissuti come un problema. È arrivato il momento di salvaguardare il territorio, educando anche le nuove generazioni. O si cambia o si muore. E se non c’è più accoglienza, si muore”.
Nadia Zenato ha ricordato come “il nostro lavoro di vignaioli ci porta ad avere un dialogo continuo con la natura e l’ambiente. La terra ci dà il frutto più prezioso, l’uva, e il nostro primo dovere è e resterà sempre rispettarla. Rispettarla significa prima di tutto adottare pratiche sostenibili in vigna e in cantina, significa condividere le stesse pratiche sostenibili con i nostri fornitori, ma anche rendere il nostro consumatore consapevole di quello che c’è dietro ad una bottiglia. Significa valorizzare la storia, la cultura e le tradizioni del nostro essere ambasciatori in Italia e nel mondo di questi valori e far sì che i nostri ospiti diventino loro stessi ambasciatori della nostra cultura”.
A Michil Costa - che assieme alla famiglia gestisce a Corvara l’Hotel La Perla (membro di The Leading Hotels of the World) e il Berghotel Ladinia e a Bagno Vignoni, in Val d’Orcia, l’Albergo Posta Marcucci, oltre ad aver fondato nel 2007 la Costa Family Foundation Onlus, che sostiene progetti di sviluppo per la difesa dei diritti dei minori tra India, Africa e Afghanistan - non piace il termine esperienza turistica, che è molto commerciale. “L’esperienza è quella autentica: abbracciare un larice, camminare a piedi scalzi per le montagne, andare sulla neve. Dovremmo incitare i collaboratori a sperimentare le esperienze che offriamo, solo così sapranno comunicarne la bellezza. Solo allora, dopo averle interiorizzate, le sapranno trasmettere. Proviamo ad essere più autentici, più sinceri. Altrimenti è un fake. Quando tutto è uguale, cosa c’è di autentico? Tutto sta diventando una fotocopia. La bellezza costa fatica, energia e soldi. Forse in Italia abbiamo troppa bellezza e poca volontà di valorizzarla”.
Costa è anche un grande appassionato di vino: nel ristorante dell’Hotel La Perla, la “Stüa di Michil”, si trova la più ricca e completa collezione di Sassicaia d’Europa, che comprende anche bottiglie della prima storica annata, il 1968. Un vero e proprio “tempio” dedicato al vino-icona di Tenuta San Guido.

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