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MIELE: IL COMSIGLIO DEI MINISTRI RECEPISCE LA DIRETTIVA DELL'UNIONE EUROPEA. SODDISFATTI APICOLTORI, ORA PIU' TUTELATA LA QUALITA'

Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi lo schema di decreto legislativo che recepisce la direttiva dell'Unione Europea 2001/110 sul miele: il decreto riguarda l’armonizzazione delle legislazioni dei Paesi membri sulla composizione, i requisiti di purezza, l’etichettatura, le denominazioni di vendita e talune modalità di immissione sul mercato del miele.

Il provvedimento, più volte sollecitato dagli apicoltori è stato accolto con soddisfazione dagli operatori del settore. “La direttiva che il Cdm va a recepire - ha detto il presidente dell’Unione Nazionale Apicoltori Professionisti, Francesco Panetta - segnò la vittoria dell’impegno dell’Italia che, tra il 1999 e il 2000 riuscì, con il sostegno di altri paesi Mediterranei, a modificare la vecchia direttiva, dando maggiori tutele ai consumatori in materia di tracciabilità e qualità del prodotto”.

Secondo il presidente dell’Unaapi, nel testo, permangono dei difetti “comunque compensati dai vantaggi”. In particolare, secondo la nuova normativa, in etichetta deve essere indicato il Paese di provenienza del miele se proviene da un solo Paese, mentre se il miele in barattolo è frutto di mieli provenienti da più Paesi, in etichetta sarà indicata la dicitura “miscela di mieli”.

L’altro vantaggio per il consumatore è l’indicazione della data di scadenza. Dalla data della produzione, il miele ha una durata di 18/24 mesi nei quali mantiene tutte le sue caratteristiche organolettiche. “Dopo quella data - spiega Panella - il miele può essere ancora consumato, ma comincia a perdere le proprie qualità. Tra i difetti della normativa, secondo Panella, vi è quello di aver mantenuto a favore delle grandi industrie la possibilità di produrre il miele “ultrafiltrato”. “Un miele - ha detto - depauperato di tutti i suoi apporti nutrizionali”.

Questo tipo di miele verrà indicato in etichetta come miele “filtrato”. “Una definizione - ha precisato il presidente dell’Unaapi - che può essere equivocata dal consumatore, credendo che il miele "filtrato" sia un miele più puro. In realtà è privo di tutte le sostanze più preziose e non è altro che una miscela di zuccheri”.

“Il consiglio per i consumatori - ha concluso Panella - è quello di acquistare mieli che si presentano allo stato naturale, che sono fluidi se devono esserlo (come quelli di acacia, castagno e melata) e sono densi o cristallizzati se devono esserlo (come millefiori, agrumi o eucalipto)”.

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