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L’EVENTO

Milano Wine Week (3-11 ottobre): vino e ristorazione ancora più uniti per la ripartenza

Davide Oldani, Andrea Berton, Moreno Cedroni: anche l’alta cucina protagonista della settimana del vino nella capitale meneghina
ANDREA BERTON, DAVIDE OLDANI, MILANO, MILANO WINE WEEK, MORENO CEDRONI, RISTORAZIONE, vino, Italia
Alla Milano Wine Week 2020 la ripartenza di vino e ristorazione, insieme

Lasciarsi la fase acuta dell’emergenza Coronavirus alle spalle, senza certo dimenticare quello che è successo e tutte le misure di sicurezza da adottare, ma superando la paura e tornando a dare ossigeno a due dei settori più importanti per il Belpaese, tra cultura, tradizione, reputazione: il vino e la ristorazione. Partendo proprio da uno dei centri più colpiti dalla pandemia, Milano, e facendone sede del rilancio dei due comparti, che vogliono rafforzare ancora di più lo stretto legame, per poter ripartire più forti di prima: è, in breve, il messaggio lanciato da “#Strongerthanever - il vino e la ristorazione insieme per ripartire alla Milano Wine Week”, il webinar firmato dalla settimana del vino meneghina, in programma dal 3 all’11 ottobre (che sarà di fatto il primo evento dedicato a Bacco in scena nell’era post-Covid), cui hanno partecipato, insieme all’organizzatore della Milano Wine Week, Federico Gordini, anche gli chef stellati Moreno Cedroni (Madonnina del Pescatore di Senigallia), Davide Oldani (D’O di Cornaredo), Alessandro Negrini (Il Luogo di Aimo e Nadia), Andrea Berton ( Ristorante Berton), ed Eugenio Roncoroni, (Il Mercato), che saranno protagonisti dell’evento diffuso, come portabandiera dell’alta cucina italiana, e il presidente della Fipe/Confcommercio - Federazione Italiana Pubblici Esercizi, Enrico Stoppani.
Sotto i riflettori,ancora una l’importanza di fare fronte comune per uscire dalla profonda crisi che il mondo della ristorazione sta vivendo e che, di conseguenza, coinvolge anche quello del vino: secondo il Centro Studi Fipe ha riaperto il 97% delle attività di somministrazione con un fatturato, nei casi migliori, pari al 60% dei livelli pre-Covid.
C’è bisogno, quindi, di intervenire, e soprattutto di cooperazione: a Milano, ad ottobre, produttori vinicoli e l’alta cucina italiana scendono in campo con questo intento, dando anche un forte segnale di voglia di ripartire e tornare ad una vita il più possibile normale, in cui gli eventi sono una parte fondamentale. “Vogliamo che Milano, dal 3 all’11 ottobre, diventi un luogo - ha auspicato Federico Gordini - dal quale parta un messaggio di capacità di convivenza con questa emergenza che evidentemente si protrarrà ancora a lungo, ma che non può fermare il mondo produttivo, così come quello degli eventi. Con la Milano Wine Week intendiamo lanciare il segnale di una Milano che riparte da una grande eccellenza come quella del mondo del vino, prevedendo anche il coinvolgimento massivo di locali e pubblici esercizi sia nei Wine District, abbinati ciascuno a un consorzio diverso, ma anche in tantissime altre aree di Milano. In Piazza San Babila, in particolare, sorgerà un nuovo hub in cui si parlerà di cibo e vino con una grande cucina all’aperto nella quale si alterneranno numerosi chef”.
“A Senigallia - ha detto Moreno Cedroni - siamo ripartiti bene. Non abbiamo visto cali di lavoro e questo vuol dire che, dove c’è un’offerta gastronomica qualificata, c’è turismo. Ora ci troviamo in una situazione felice che ci ha portato ad essere un punto di riferimento non solo a livello locale. È importante tuttavia che anche Milano riparta seriamente e, in questo senso, la Milano Wine Week di ottobre, in un anno in cui sono saltate tutte le fiere di settore, sarà un’occasione imperdibile per degustare i vini nel loro momento di maturità e, per noi chef, di abbinare cibi che possano duettare alla perfezione con essi”.
“Più che di ripartenza - ha aggiunto Davide Oldani - sarebbe opportuno parlare di una nuova partenza. Come per Expo 2015, per il mondo del cibo ci sarà un prima e un dopo Covid. La mia Milano è una città che ha sempre usato le giuste velocità e sono d’accordo che abbia l’intelligenza di rallentare, che non vuol dire fermarsi, per poi riprendere. Quanto al mondo degli eventi e del catering, credo sia da prendere con molta serietà questa possibilità di cambiamento dettata dall’emergenza sanitaria per cui ridurre i numeri può portare anche a un innalzamento della qualità e a rendere più efficaci i messaggi che si vogliono far passare”.
“Noi crediamo in una ripresa forte nel 2021. Siamo convinti - ha detto Alessandro Negrini - che Milano sia una delle città metropolitane più colpite d’Italia, ma anche che sarà una delle prime a ripartire. Questo è il momento in cui gli imprenditori italiani devono rimanere in Italia e creare molti eventi qui. Sia pure con nuove regole sanitarie, ma ripartire è indispensabile”.
“Il successo della mia iniziativa dei “restaurant bond” - ha incalzato Andrea Berton - è la dimostrazione che le persone hanno voglia di uscire e tornare a frequentare in sicurezza i ristoranti. Non dobbiamo fermarci e farci penalizzare da questa pandemia che ci ha coinvolti in maniera molto forte. Certo, non abbiamo più quel pubblico straniero che frequentava Milano come gli altri anni, ma gli italiani hanno voglia di tornare nei ristoranti e di stare bene”.
“Durante il lockdown - ha concluso Eugenio Roncoroni - mi sono rimboccato le maniche e ho imparato a conoscere meglio il mondo del delivery, rivelatosi poi la mia salvezza dal punto di vista non solo economico, ma anche mentale. Questa esperienza mi ha conferito una grossa dose di umiltà e mi ha fatto riflettere su qualche errore commesso in passato. Per fortuna ho incontrato poi delle persone con cui in autunno svilupperemo e ridaremo vita al progetto di “Al Mercato” in una nuova veste e in un nuovo format caratterizzato dalla fusione del ristorante gastronomico con il burger bar, che aveva bisogno di nuova linfa”.

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