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COMUNICAZIONE

Monferrato Casalese, lo storytelling parte dal vigneto: ecco i pannelli con le info geologiche 

Saranno installati nei punti di maggiore visibilità e conterranno i dettagli sulla composizione dei terreni. Si tratta del primo progetto in Italia 
ALESSANDRO MASNAGHETTI, Alfredo Freixa, MONFERRATO CASALESE, Italia
Le Colline del Monferrato Casalese

Raccontare i vini e le cantine ai visitatori partendo da un’angolazione insolita, le caratteristiche geologiche del terreno in cui sono ubicati i vigneti: un progetto di storytelling, promosso dal Consorzio di Tutela Vini Colline del Monferrato Casalese, che prevede l’installazione di pannelli informativi con tutti i dettagli sulla composizione e la storia dei vari appezzamenti. Il progetto, primo nel suo genere in Italia, è stato realizzato con l’apporto scientifico del geologo e sedimentologo Alfredo Frixa, e rappresenta uno step successivo alla precedente azione di mappatura delle zone del Monferrato Casalese, “I cru di Enogea”, realizzato dal cartografo e divulgatore scientifico Alessandro Masnaghetti, comprensiva del compendio di carattere geologico curato in collaborazione con lo stesso Frixa.
Nei giorni scorsi sono stati consegnati i primi 50 pannelli a 25 viticoltori soci (2 per ogni azienda) che verranno installati nei punti di maggior visibilità delle vigne e nelle relative cantine e sale di degustazione. Ogni pannello contiene la formazione geologica del substrato, l’età, la profondità del mare, il bacino, cenni sul periodo geologico, nonché la posizione del vigneto, la litologia, gli ambienti marini del passato e la granulometria riferita alle sabbia (contenuti minerali e fossilifieri), con l’aggiunta d’immagini al microscopio. Inoltre, a corredo dei dati reperiti, sono state considerate le percentuali di sabbia, limo, argilla, carbonato di Calcio e pH. Tutti i pannelli, inoltre, riportano i dati delle aziende e un QrCode che rimanda ai diversi siti in cui reperire le informazioni anche in lingua inglese.
“Nel suo complesso - ha spiegato il presidente del Consorzio Claudio Coppo - il progetto intende promuovere e valorizzare il territorio enoico monferrino, permettendo alle aziende vitivinicole uno storytelling aggiunto che, in modo semplice e chiaro, riproduca la geodiversità dei loro vigneti”. “Inoltre - ha proseguito il vigneron Ermanno Accornero - sarà anche utile per intraprendere tutti i futuri passaggi necessari alla definizione dei Cru del Grignolino del Monferrato Casalese”.
“Dai primi risultati - ha spiegato il geologo Alfredo Frixa - si evince che il Grignolino è impiantato su almeno 9 diverse unità geologiche. La parte più antica è la Formazione di Casale Monferrato o “Marne da Cemento” che si è depositata 56-38 milioni di anni fa (Eocene) nell’Oceano Ligure-Piemontese. Questi suoli li troviamo, tra gli altri, ad Ozzano Monferrato. Segue la Formazione di Cardona, di età Oligocene (33-28 milioni di anni fa), che rappresenta l’inizio del Bacino terziario piemontese (un mare che copriva il Monferrato, le Langhe, il Roero e la Collina di Torino) che, al momento, è la più vitata con 6 areali censiti (Lu-Cuccaro, Vignale Monferrato, Frassinello Monferrato, Olivola, Ozzano Monferrato e Castelletto Merli). Poi, la Formazione di Antognola di mare profondo (Oligocen -Miocene; in media 25 milioni di anni fa) con parte di Ottiglio e di Serralunga di Crea; il mare tropicale della Pietra da Cantoni più recente (Miocene; 17-15 milioni di anni, presente a Rosignano Monferrato e Ozzano Monferrato; le Areniti di Tonengo (Miocene: 15-14 milioni di anni) a Ottiglio Monferrato e a Ponzano Monferrato; i sedimenti di mare profondo delle Marne di Sant’Agata Fossili, importanti della zona del Barolo (11-7 milioni di anni fa), presenti a Vignale Monferrato, Sala Monferrato e Treville; i depositi contenenti gesso di fine Miocene (7-5 milioni di anni fa) del Complesso Caotico della Valle Versa presenti a Terrugia, Rosignano Monferrato e Cella Monte, e della Vena del Gesso (Vignale Monferrato), quando il Mediterraneo diventò un grande lago salato a causa della chiusura dello Stretto di Gibilterra e dell’interruzione dei collegamenti con l’Oceano Atlantico. La storia si chiude 4-3 milioni di anni fa con le Sabbie di Asti (Pliocene) con i vigneti a Vignale Monferrato e a Cuccaro. In quest’ultimo periodo le colline erano in gran parte emerse e il mare”.

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