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ASTA

Monfortino, Sassicaia e Ornellaia: i lotti top sotto il martello di Finarte (25-26 marzo)

Quotazioni importanti anche per Lafite e Romanée Conti. Lo chef La Mantia firma selezione dedicata alla Sicilia

Centinaia di lotti, dai territori simbolo di Italia e Francia, con le griffe più importanti del mondo enoico che, il 25 e 26 marzo, andranno sotto il martello di Finarte. Sul podio dei top lot del Belpaese, una 3 litri di Giacomo Conterno Monfortino 2010 (base d’asta 6.000 euro), una verticale di 16 annate di Sassicaia 2002-2017 (4.000 euro), e la Collezione Ornellaia 2012-2015 nella sontuosa confezione originale (2.500 euro). Per la Francia, in top three troviamo una Jeroboam (5 Litri) di Château Lafite Rothschild del 1999 (6.500 euro), un La Tache 2001 di Romanée Conti (3.000 euro), e la Salon Le Mesnil Collection, con i millesimi 2004, 2006, 2007 e il 2008 Magnum (6.000 euro).
Dal Piemonte, il rarissimo Bruno Giacosa Riserva Santo Stefano Etichetta Rossa 1990 (2.000 euro), e poi selezioni di Gaja, Ceretto, Roberto Voerzio, Clerico, Rinaldi, per chiudere con la bella selezione di Bartolo Mascarello che culmina con una rara Magnum “No Barrique, No Berlusconi” 1997. Dalla Toscana, il Brunello di Montalcino si presenta in una ricca rappresentanza, nella quale spiccano collezioni di Cerbaiona, Altesino, Poggio di Sotto, Salvioni (Cerbaiola), per culminare con i mitici Biondi Santi Riserva.
Straordinarie verticali fra i Super Tuscan: 18 annate di Tignanello 1995-2016 (1.400 euro), anche in grandi formati, con sei annate di 3 litri di Tignanello (2001-2011, 1.400 euro). Sempre fra i grandi formati spiccano la 3 litri di Sassicaia 1999 (1.300 euro), Montevertine Pergole Torte, Ornellaia e la 18 litri di “Luce 20° anniversario” (2.000 euro. Da segnalare anche le selezioni di Solaia, Argiano e Castello di Ama.
Merita una menzione speciale la sezione dedicata alla Sicilia, in collaborazione con lo chef Filippo La Mantia.
Un numero limitato di lotti, che sono anche una significativa antologia della produzione dell’isola: i grandi Marsala di Marco de Bartoli, i vini dell’Etna, con gli interpreti più prestigiosi come Tenuta delle Terre Nere e Franchetti, il Donnafugata Ben Ryé, probabilmente il più grande passito d’Italia, che porta il nome di Pantelleria in tutto il mondo, i grandi Nero d’Avola di Gulfi e Duca di Montalbo e gli straordinari rossi di Palari di Messina.
Dalla Francia, da tenere d’occhio tra le etichette di Bordeaux le 12 bottiglie dell’annata 1974 di Château Lafite (4.200 euro), un prezioso Château Latour 1947 (900 euro), di nuovo l’annata 1974, con 12 bottiglie di Château Mouton (3.000 euro) e altrettante di Château Haut-Brion (2.400 euro) ed una Imperial (6 litri) di Chateau Ausone (2.400 euro). Dalla Borgogna ampia selezione dei migliori Chardonnay: 6 bottiglie di Montrachet 2014 di Joseph Drouin (3.000 euro), 6 bottiglie di Montrachet di Olivier Leflaive (2.100 euro) e, per chiudere con i rossi, 6 bottiglie di Monessin Clos de Tart Grand Cru Monopole (1.900 euro).
Infine, le bollicine dello Champagne, con la prima assoluta ad un’asta italiana per la maison Grande Charte, con i Quatre Cepages, il Rosé e il Millesimo 2007. E poi Krug, Dom Perignon e Cristal, che arricchiscono una selezione che culmina con i lotti di Taittinger Comtes de Champagne da 6 litri (1.400 euro), un’eccezionale collezione di Salon (sei bottiglie e una magnum, 6.000 euro) e sei bottiglie di Jaques Selosse Lieux Dits (1.600 euro).

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