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MONTALCINO DA REGINA DEL BRUNELLO A CAPITALE DEI MIELI D’ITALIA. DAL 10 AL 12 SETTEMBRE TANTI “GOLOSI” AD ASSAGGIARE UN UNIVERSO DI MIELI PROVENIENTI DA TUTTE LE REGIONI E CONOSCERE GLI ALTRI TESORI DELL’ALVEARE

Da regina del Brunello a capitale del miele italiano: succede anche questo a Montalcino che, dal 10 al 12 settembre, ospiterà la “Settimana del Miele”, la più antica rassegna d’apicoltura italiana, che rappresenta uno degli eventi più attesi e partecipati di tutto il settore dei prodotti d’alveare, capace di richiamare ogni volta migliaia di visitatori da tutta la penisola. Dei veri e propri “Stati Generali” del miele italiano puntualmente organizzati ogni anno dall’Asga, l’associazione che riunisce gli apicoltori delle province di Siena Grosseto e Arezzo, e dalla Camera di commercio di Siena, con il patrocinio di ben tre ministeri (Politiche Agricole, Ambiente, Industria).

Una kermesse interamente dedicata al dolce prodotto delle api, antichissimo e assolutamente naturale, ormai di gran moda sulle tavole degli italiani. I segreti e le virtù del miele, i suoi mille sapori, ma anche momenti di studio e di dibattito scientifico saranno al centro di questa annuale passerella. Nella mostra-mercato i visitatori potranno assaggiare un universo di mieli provenienti da tutte le regioni, conoscere gli altri tesori dell’alveare - pappa reale, propoli, polline, cera - e tutti i prodotti che se ne ricavano: cosmetici, digestivi e liquori al miele, ma anche caramelle, biscotti, confetture, frutta secca al miele e tante, tante altre prelibatezze.

La “Settimana del Miele” si è, inoltre, conquistata un ruolo di primo piano a livello nazionale anche per il concorso “Roberto Franci”, che ogni anno premia il migliore miele italiano, e per gli incontri tecnici tra esperti, studiosi, docenti universitari e istituzioni. In agenda tante le discussioni e gli approfondimenti sul dolce mondo del miele che quest’anno si concentreranno soprattutto sulla nuova direttiva comunitaria che obbliga i produttori a dichiarare in etichetta il paese di origine del prodotto. Una direttiva importante per tutto il settore, prontamente recepita dai produttori che non mancheranno di dire la propria su questa novità.

Per il resto la parola al territorio che, per una volta, mette da parte il suo figlio più nobile, il Brunello, per lasciar spazio al più dolce dei prodotti naturali.

Montalcino è situato in un’area naturalmente favorevole all’attività delle api: sviluppata negli anni ‘30 da Guido Franci, questa nobile arte agricola ha trovato a Montalcino un humus favorevole: qui si produce oggi l’1% del miele italiano (circa 100.000 chilogrammi) delle più diverse tipologie.

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