Come la maggior parte degli eventi, anche la storica asta della Napa Valley, che, dal 1981, anima la California del vino, nata come piccola raccolta fondi e diventata un appuntamento imperdibile per lo starsystem, è stata costretta ad annullare l’edizione del 2021. L’annuncio, la Napa Valley Vintners, l’associazione dei produttori che organizza l’asta, l’aveva dato già in autunno, preso atto che il contesto non sarebbe mai potuto essere quello adeguato ad una festa.
Non solo per la pandemia, che ovviamente è la prima delle motivazioni, ma anche perché la storica sede dell’asta, il Meadowood resort, è stato gravemente danneggiato dal “Glass Fire” dello scorso anno. Una situazione che ha aperto ad una riflessione ben più profonda, che potrebbe portare ad una decisione clamorosa: dire definitivamente addio all’asta, come riporta il “San Francisco Chronicle”. Che, in questi quarant’anni, ha raccolto ben 200 milioni di euro, contribuendo in maniera importante all’affermazione della Napa Valley come regione vinicola di primo piano nel panorama mondiale.
D’altro canto, si è anche spesso rivelata come una celebrazione del lusso e della vanità, per star e starlette, finendo per mettere in secondo piano il vino e le grandi bottiglie finite sotto il martello. Se il Giudizio di Parigi, nel 1976, è stato il momento in cui i vini della Napa Valley hanno fatto capolino tra la grande critica, l’asta del 1987, quando una bottiglia da sei litri di Grace Family fu battuta a 20.000 dollari, ha avuto il merito di portare la California enoica alla ribalta mediatica. Il primo weekend di giugno, quando va storicamente in scena la Napa Valley Auction, ha regalato momenti ed incontri diventati iconici, ospitando personaggi come Jay Leno e Oprah Winfrey, solo per citare due dei più volti più amati della tv Usa. In un intreccio continuo tra mondo del vino, dello spettacolo e dello sport che hanno reso unica la Napa Valley Auction, sperando che sia un arrivederci, e non un addio.
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