Nato come vino da Messa nel Medioevo, grazie ai frati francescani, il Sagrantino è uno dei vini rossi più antichi d’Italia: dopo aver conquistato la Docg nel 1992, è diventato uno dei top wines più richiesti e apprezzati in tutto il mondo, anche grazie agli investimenti delle più importanti cantine del territorio, a partire dalla Arnaldo Caprai che ne ha salvato le antiche barbatelle dal Convento di Santa Chiara a Montefalco. Ed è anche per merito del Sagrantino che la cittadina di Montefalco, ricchissima di opere d’arte - basti pensare ai preziosi affreschi di Benozzo Gozzoli, risalenti al 1452 - è stata “lanciata” nel circuito del turismo internazionale. Da oggi il grande vino umbro è protagonista assoluto del Museo del Sagrantino, appena inaugurato a Montefalco, nel Complesso Museale San Francesco: un progetto basato su un coinvolgente percorso immersivo e sensoriale, che parte dalle antiche cantine francescane e prosegue con la storica tradizione vitivinicola tra vigneti e piccoli borghi del territorio, già magnificamente raccontata da Benozzo Gozzoli nei suoi affreschi, che illuminano proprio l’abside della chiesa di San Francesco, oggi un raro gioiello di ciclo pittorico rinascimentale e vero documento storico sul paesaggio agrario e la città di Montefalco. Nel percorso del museo sono esposti materiali del XVIII e XIX secolo legati alla lavorazione delle uve e alla produzione in cantina, con documenti, fotografie e video illustrativi: il Museo del Sagrantino diventa così la porta di accesso alla scoperta del territorio in cui viene prodotto il Sagrantino Docg (ovvero Montefalco e parte dei Comuni di Bevagna, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria e Gualdo Cattaneo).
Nel museo prende vita un paesaggio tattile, mai uguale, che nei secoli ha fatto da sfondo alle pitture di Benozzo Gozzoli, del Perugino e di Pinturicchio: è una manciata di chilometri traboccanti di bellezza, da scoprire passo dopo passo. I temi chiave del complesso, aperto dopo un accurato lavoro di recupero architettonico e allestimento - promosso dal Comune di Montefalco con il sostegno della Regione Umbria e la collaborazione del Consorzio Tutela Vini Montefalco e La Strada del Sagrantino - sono vitigno, vino, territorio, tradizione, cultura.
“Quello del Museo del Sagrantino - spiega l’assessore al Turismo Daniela Settimi - è stato un progetto in cui l’amministrazione comunale ha lavorato in maniera attenta e oculata, per restituire al Complesso Museale di San Francesco uno spazio dedicato al Sagrantino in grado di illustrare la sua lunga storia. Un racconto emozionale fatto di testimonianze del territorio, immagini suggestive e video che faranno immergere il visitatore nella coinvolgente atmosfera della storia del nostro Sagrantino, “re” indiscusso del territorio”.
“Il Sagrantino - aggiunge Serena Marinelli, responsabile Complesso Museale San Francesco di Montefalco - è il nostro prodotto principe che, nel corso del tempo, ha saputo posizionare il territorio di Montefalco e tutto l’areale del Sagrantino a livello internazionale. Avendo già dal 2006 la sezione dedicata alle antiche cantine francescane, abbiamo con questo museo voluto raccontare la storia di questo vitigno e quello che è oggi, quanto è importante per il territorio e quanto lo identifichi. Il Sagrantino non è soltanto un ottimo vino, ma un prodotto che racconta la storia, la tradizione, la bellezza di questa terra e vogliamo restituire al visitatore questa chiave di lettura”.
Pochi vini, in Umbria, riescono a rappresentare il concetto di terroir come il Montefalco Sagrantino, varietà autoctona della zona: il Museo rafforza il rapporto identitario di questo vitigno con il territorio de La Strada del Sagrantino e diventa un’esperienza profondamente rappresentativa per dare un valore aggiunto all’attività di promozione per tutto il sistema socio-economico del Consorzio Tutela Vini Montefalco. Non solo Sagrantino, però. In queste terre nascono anche il Montefalco Rosso Doc, il Montefalco Grechetto Doc e il Trebbiano Spoletino Doc Montefalco.
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