I suoi biografi asseriscono che Gabriele d’Annunzio fosse astemio, o quasi: ma vedere un’etichetta dedicata a lui ne avrebbe senz’altro solleticato la vanità e l’autostima, tratti salienti del suo carattere. Per celebrare i 160 anni dalla nascita del Vate, protagonista indiscusso della letteratura, ma anche della storia italiana del Novecento, arriva “Fratefoco”, il vino limited edition prodotto da Domìni Veneti, premium brand di Cantina Valpolicella Negrar, insieme alla Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, presieduta da Giordano Bruno Guerri. Un Valpolicella Ripasso Doc Classico Superiore, dal profumo intenso e dal sapore corposo, con un’etichetta dal sapore retrò, in cui spicca il ritratto del Vate in toni seppia e la sua firma elegante e inconfondibile.
L’iniziativa è raccontare in modo non convenzionale Gabriele d’Annunzio: ottenuto attraverso la rifermentazione del Valpolicella fresco con le vinacce del Recioto (per cui naturalmente sensuale e al contempo puro e autentico, come deve essere un Ripasso), “Fratefoco” narra la contemplazione mistica di un uomo confinato tra le mura della propria dimora, la Prioria al Vittoriale, che arde delle passioni più terrene. Un omaggio al gusto per gli pseudonimi ed i travestimenti letterari del Vate: “Fratefoco” è, infatti, uno dei “noms de plume” che d’Annunzio usava per firmare lettere destinate ad amici e amanti, come risulta dai preziosi documenti consultati da Michele Battistoni, direttivo creativo del progetto e marketing manager della cantina, negli archivi del Vittoriale. Questo, eretto tra il 1921 e il 1938 per volontà di Gabriele d’Annunzio, è uno dei musei più visitati d’Italia. Ancora oggi questa cittadella monumentale costruita a Gardone Riviera, sulle rive del lago di Garda - a memoria della “vita inimitabile” del poeta-soldato e delle imprese degli italiani durante la Prima Guerra Mondiale - si conferma luogo più che mai vitale, visitato ogni anno non solo da studenti e turisti, ma anche da studiosi e intellettuali che ne frequentano gli archivi, e da artisti di caratura internazionale che hanno calcato il palcoscenico all’aperto del suo anfiteatro, o che hanno voluto celebrare il poeta abruzzese donando opere d’arte che oggi adornano i viali, le piazze e gli affacci sul lago.
Gabriele d’Annunzio - poeta, scrittore, soldato, esteta e raffinatissimo dandy - è stato uno dei protagonisti di spicco della storia italiana: autore di celebri opere - tra tutte il suo romanzo più noto, “Il Piacere”, e la raccolta di poesie “Alcyone” - nella seconda parte della vita si rese protagonista di numerose azioni belliche e militari, tra cui la famosa Beffa di Buccari o l’impresa di Fiume. La sua figura, per lungo tempo legata erroneamente al Fascismo, negli ultimi anni è stata riscoperta e reinterpretata sotto una nuova luce, anche grazie agli studi di storici come Giordano Bruno Guerri, che sul Vate ha scritto diversi libri e che dal 2008 è alla guida della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani.
“Siamo orgogliosi che Giordano Bruno Guerri abbia riconosciuto in Domìni Veneti il produttore d’eccellenza e l’interlocutore ideale per l’ideazione di “Fratefoco”, che, oltre ad essere un vino d’alta gamma, è esso stesso espressione di una grande cultura enologica” afferma Renzo Bighignoli, presidente di Cantina Valpolicella Negrar. “Fratefoco”, prodotto in edizione limitata, è disponibile presso i wine shop Domìni Veneti di Sirmione, Cavaion Veronese, Negrar di Valpolicella e una selezione di ristoranti, enoteche e botteghe storiche della costa bresciana del Garda. É solo l’ultimo progetto, in ordine di tempo, di Domìni Veneti, brand nato nel 1989 come opera di premiumizzazione ante litteram di una parte della produzione di Cantina Valpolicella Negrar. Ricerca, studio e sperimentazione sono i cardini di un percorso condiviso con il territorio, che ha portato ad una zonazione, prima all’interno della Valle di Negrar, cui è dedicato il cuore del portfolio di Domìni Veneti, successivamente estesa alle cinque Valli della Valpolicella Classica. Ad accompagnare questo cammino, uno studio continuo, approfondito ed appassionato delle tecniche di appassimento delle tre varietà autoctone per eccellenza - Corvina, Corvinone, Rondinella - nella Cantina Valpolicella Negrar, proprietaria di uno dei più grandi “fruttai” d’Italia. Oggi Domìni Veneti, il cui nome evoca i territori e le glorie dell’antica Repubblica di Venezia, di cui la Valpolicella era parte integrante, compone una proposta fedelmente centrata sui grandi rossi veronesi, Amarone e Ripasso in primis, e Recioto, con vini dalle finezze sartoriali, divenuti ambasciatori del vino italiano di qualità nel mondo.
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