Un liquore analcolico che promette di simulare tutti gli effetti positivi di una leggera ebbrezza, dalla facilitazione dei rapporti sociali al rilassamento, senza i fastidiosi postumi di una sbronza: si chiama “Sentia” ed è stato creato dai laboratori di ricerca inglesi Gaba Labs, con sede a Londra. Non solo strizza l’occhio alla Generazione Z - sempre più indirizzata, come è noto, verso i prodotti no-low alcol - ma potrebbe rivoluzionare i consumi del futuro. La nuova bevanda, a base di estratti botanici e naturali (la ricetta è ovviamente segreta), contiene un attivatore di neurotrasmettitori che imita gli effetti dell’ubriachezza sul cervello, senza offuscare i sensi. Dunque, il giorno dopo non solo niente nausea o mal di testa - tipici sintomi dell’hangover - ma anche il vantaggio di non aver bevuto un goccio di alcol, a tutto vantaggio della salute.
Non a caso il claim dell’azienda è “Tutto ciò che vogliamo dall’alcol, senza alcol”. L’innovazione di Gaba Labs nasce infatti da questa semplice verità: l’alcol produce (anche) effetti piacevoli e desiderabili, dal rilassamento alla socializzazione. E su quelli si sono concentrati i ricercatori - il farmacologo David Nutt e l’esperta di botanica Vanessa Jacoby - cercando di replicarli, eliminando al contempo le conseguenze negative. “Sentia”, che è il risultato di 40 anni di ricerca scientifica e 5 anni di sviluppo del prodotto, è la prima alternativa all’alcol al mondo ad essere classificata come “integratore alimentare”.
I suoi principi attivi agiscono sul Gaba (o acido gamma-amminobutirrico), un neurotrasmettitore fondamentale che regola tutti gli altri principali sistemi del corpo umano. Secondi i test, gli effetti si iniziano a sentire entro 5-10 minuti, e durano fino a 45-50 minuiti. Il prezzo - 35 euro per la bottiglia da 50 cl - è giustificato, secondo l’azienda, dai lunghi anni di ricerca, dal brevetto del processo di produzione, dalle attrezzature all’avanguardia e dagli ingredienti biologici di alta qualità.
Dal punto di vista organolettico, gli spirits “Sentia” (che possono essere degustati da soli o in mixology) promettono complessità e raffinatezza: il verdetto finale spetterà come sempre al mercato, ma non c’è dubbio che si stanno aprendo, anche nel campo della ricerca, nuovi scenari per l’alcol “sintetico".
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