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BUONE FESTE

Natale a Casa Vissani, per raccontare il vero valore e il grande calore della cucina italiana

A WineNews i piatti che la sublimano di Gianfranco Vissani, il più esuberante e vulcanico cuoco italiano. Con cui brindiamo con i “vini della memoria”

“La cucina italiana è un patrimonio culturale. È come un Botticelli, un Morandi o un Boccioni che hanno dato lustro alla nostra bella Italia”: ipse dixit a WineNews, in tempi non sospetti, uno dei più grandi maestri di sempre della cucina italiana, il più esuberante e vulcanico, celebre tanto per la sua profonda conoscenza delle materie prime e la maestria nell’esaltarle, quanto per aver sdoganato per primo, alla fine degli Anni Novanta del Novecento, la figura del cuoco, e il suo mestiere, in tv, rendendola popolare al grande pubblico, al quale è stato tra i primi a raccontare il legame con i territori, il rispetto della natura e delle stagioni, ad insegnare a scegliere gli ingredienti ed a preparare le ricette, trasmettendo il vero valore ed il grande calore della tavola italiana “come Dio comanda” e ricordandoci che, più che una cucina, esiste un modo di mangiare tutto italiano del quale ha sublimato la semplicità.
Per questo, oggi che la Cucina Italiana è Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, quel “finalmente!” detto sui social da Gianfranco Vissani all’indomani del riconoscimento Unesco, assume un significato del tutto particolare, e anche per questo, WineNews, questo Natale, nel quale la tavola che condividiamo con la famiglia e con gli amici, e della quale il vino è il compagno più fedele, ha un ruolo fondamentale, ovvero di essere il cuore della convivialità, torna a Casa Vissani, lo storico ristorante a Baschi, in Umbria, che è il suo “regno” e un vero e proprio “tempio” della cucina italiana.
Tra i piatti scelti dallo chef, il menù - che è quello del nuovo “I TerritOri”, che propone la “tradizione innovata” di altissima qualità, conviviale e ad un prezzo accessibile, accanto al ristorante gourmet ed al resort, ndr - si apre con Uovo Morbido Fattore Umbro, mandorle tostate e tartufo nero; a seguire, un classico dei classici, il Cappelletto con rigaglie di pollo, pecorino umbro e cipolla bruciata; si prosegue con Coda alla vaccinara con pinzimonio di sedano nero di Trevi; e, per finire, Caprese alla gianduia, gelato allo zabaione.
Nei calici? L’abbinamento perfetto, condiviso con il grande maître Luca Vissani, non può che essere quello con il “vino della memoria”, che ognuno di noi conserva in cantina, perché è come il primo bacio: è legato ad un momento speciale della vita, di cui ricordiamo esattamente il momento in cui l’abbiamo bevuto, il luogo dove eravamo e le emozioni che abbiamo provato. Perché sia un Natale felice.

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