Dai regali per grandi e piccini alle decorazioni, dai cenoni ai soggiorni di vacanza in Italia e all’estero: tra caro-vita e voglia di normalità, il Natale resta un appuntamento irrinunciabile per le famiglie italiane. In media, gli italiani prevedono di destinare 592 euro al Natale e al Capodanno 2025, una cifra che corrisponde a circa il 34% del reddito familiare netto mensile. Nonostante l’incertezza economica, il budget complessivo non crolla: il 27% degli intervistati dichiara che spenderà meno dello scorso anno, ma la maggior parte (61%) manterrà pressappoco lo stesso livello di spesa e addirittura circa un 12% pensa di spendere di più. Quanto in più? Non molto, in media circa 8 euro in più rispetto al Natale 2024. É quanto emerge da un’indagine di Altroconsumo su un campione rappresentativo di oltre 2.000 persone.
Dalle loro risposte, emerge la fotografia di un Paese che è disposto a spendere fino a un terzo del proprio reddito mensile per conservare la tradizione legata ai regali (acquistati sempre più online) e ai pranzi e cene in famiglia, ma che è anche disposto a tagliare su tutto ciò che è considerato extra. Rispetto al 2024, cresce la voglia di uscire e incontrarsi, ma anche quella di partire per un viaggio in Italia o all’estero.
Gli italiani, quindi, non rinunciano alle spese di Natale. Si tratta di numeri in qualche modo sorprendenti soprattutto se si pensa a come gli italiani percepiscono la propria situazione economica: quasi un terzo del campione (31%) descrive la propria condizione come “difficile” o “molto difficile”, mentre circa la metà dice di avere risorse “sufficienti per arrivare a fine mese” e solo poco più di un quinto si sente “tranquillo” o “molto tranquillo” economicamente parlando.
Ma per quali cose gli italiani spenderanno i propri soldi durante queste feste? Entrando nel dettaglio delle voci di spesa, il cuore del budget resta il pacchetto “tradizionale” del Natale: regali e tavola. In media, gli italiani prevedono di spendere: 208 euro per i regali (128 per gli adulti e 80 per bambini e ragazzi), 117 euro per pranzi e cene di Natale, 86 euro per il Capodanno, 29 euro per le decorazioni, 8 euro per i giochi della lotteria, 81 euro per viaggi in Italia e 63 euro per viaggi all’estero.
Sulle singole voci, però, emerge una chiara gerarchia di priorità: chi ha dichiarato di voler spendere più dello scorso anno, lo farà in prevalenza per fare regali ai bimbi (il 7,8% contro il 4,9% di chi pensa di spendere di più per un adulto). Il 28,8%, invece, taglierà sui regali tanto degli gli adulti quanto dei bambini.
Ma dove pensano di risparmiare quest’anno gli italiani? Gli “extra” sono i primi indiziati dei tagli. In primis sulle decorazioni natalizie: quasi la metà degli intervistati (48,5%) dichiara che spenderà meno, solo il 5,2% di più. E poi sulla “dea bendata”: più di metà degli italiani ha dichiarato di voler ridurre la spesa per le lotterie di Natale (solo il 2,4% pensa invece di aumentarla). Molto meno propensi a fare sacrifici, gli italiani lo sono per quanto riguarda i tradizionali momenti conviviali del Natale. Per pranzi e cene, più di due italiani su 3 manterranno la stessa spesa, il 22,6% la ridurrà e quasi uno su 10 addirittura la aumenterà. Sulla falsa riga anche le spese per il cenone di Capodanno: il 61% spenderà più o meno come nel 2024, il 30,3% meno e l’8,5% più.
Quando si tratta di dove acquistare, il Natale 2025 sarà sempre più online. Il 44% degli intervistati dichiara che farà gli acquisti di Natale solo o prevalentemente online, mentre circa il 9% si affiderà quasi esclusivamente ai negozi fisici. Un quarto (25,6%) dividerà in parti uguali tra web e negozi. A fare la differenza in questa scelta è certamente l’età: oltre la metà (54,6%) degli under 34 prevede di comprare solo o più spesso online. Percentuale che scende a poco meno di un italiano su 2 (49,6%) tra chi ha tra i 35 e i 54 anni. Gli over 55, invece, restano fedeli ai negozi fisici con il 28,5% che acquisterà solo (o più spesso) nei negozi fisici a fronte di un 31,7% di chi acquisterà online. Guardando al confronto con il 2024, prevale la continuità: il 60,2% dice che comprerà online più o meno come l’anno scorso, il 20,4% ridurrà gli acquisti sul web e solo il 6,3% li aumenterà. I canali digitali, insomma, sono ormai parte consolidata delle abitudini di spesa, soprattutto tra i più giovani, ma non sostituiscono del tutto l’esperienza in negozio, specie per gli over 55.
L’indagine non fotografa solo le spese, ma anche come gli italiani intendono vivere le feste. I dati indicano una tendenza chiara: dopo anni di incertezza, torna la voglia di uscire, incontrarsi e, quando possibile, partire.
Se nel Natale 2024, solo il 59% aveva partecipato in questo periodo a pranzi o cene con amici e parenti, per il 2025 la quota di chi prevede di farlo sale addirittura al 79%. Aumenta anche l’intenzione di partecipare ai Mercatini di Natale: dal 53,8% del 2024 si dovrebbe passare al 65,5% nel 2025. Anche i viaggi sembrano recuperare spazio: nel 2024 aveva viaggiato in Italia durante le feste il 13,6% degli intervistati, mentre per il 2025 il 29% ha già in programma uno spostamento interno. Per i viaggi all’estero, si passa dal 5,7% che ha effettivamente viaggiato lo scorso anno, al 12% che vorrebbe farlo quest’anno. Ma qual è il rapporto degli italiani con i regali? Per più di un concittadino su tre (il 34,7%), comprare i regali è fonte di tensione, preoccupazione o stress, mentre quasi uno su due (47,6%) ammette di finire di solito per spendere più del previsto per gli acquisti di Natale. Sul valore dei regali, gli italiani sembrano divisi: quasi il 43% non è d’accordo con l’idea che “un regalo costoso dimostri una maggiore considerazione nei confronti del destinatario del regalo. Tuttavia, il 30,2% dichiara di ricevere spesso doni inutili. Nonostante questo, sono una minoranza (23,3%) quelli che decidono di aspettare i saldi di gennaio per risparmiare qualcosa sui prezzi, contro un abbondante 54% che preferisce acquistare nel periodo natalizio, anche correndo il rischio di farsi trascinare dagli acquisti d’impulso, soprattutto online.
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