Se spinte dell'effetto Covid le vendite di vino nella gdo italiana hanno registrato un aumento importante (+5% in valore per i vini Dop, e del +7,3% per i vini Igp tra il 23 febbraio ed il 17 maggio, inizio e fine del lockdown sullo stesso periodo 2019), in Usa, mercato fondamentale per il vino italiano, la crescita, nelle vendite per il consumo domestico, è stata ancora più rimarcata. Secondo i dati Nielsen, riportati dal portale wineindustryadvisor.com, le vendite di vino, tra il 7 marzo ed il 9 maggio 2020, sono cresciute del 30,7%, con una crescita dei valori, anno su anno, del 35%. In particolare, spiegano i dati, a crescere sono stati tutti i vini di prezzo da 11 euro a bottiglia, con una crescita particolarmente robusta nella fascia tra i 20 ed i 25 dollari. Un dato importante anche per un Italia del vino che, però, va detto, negli States vive soprattutto grazie al business della ristorazione, che dovrà fare i conti anche con gli effetti economici sul mercato americano (dove i dati, ad oggi, parlano di oltre 38 milioni di disoccupati, ndr).
Nello stesso tempo, sottolineano ancora i dati Nielsen e di Wines Vines Analytics, continua anche la crescita delle vendite “direct to consumer”: +45% in volume ad aprile 2020 sullo stesso periodo 2019. Con una crescita decisamente inferiore, però, nei valori, comunque a +15%. Con un prezzo medio a bottiglia che resta, però, altissimo, seppur passato dai 42 dollari registrati ad aprile 2019, ai 33 di aprile 2020.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024