Tra le griffe più rappresentative e qualitative della Franciacorta, Monte Rossa, che ha da poco festeggiato i suoi primi 50 anni di storia, traguardo celebrato con la nuova cantina, frutto di un investimento importante, di ben 10 milioni di euro, e di due anni di lavoro. Tanto c’è voluto per realizzare gli 8.000 metri quadrati del complesso, che si sviluppa su tre livelli, collegati da una scala centrale, dove trovano spazio tutte le attività di Monte Rossa. Nel livello più basso sono concentrate tutte le attività produttive, nel livello centrale trovano sede gli uffici direzionali e operativi e al livello superiore si trovano l’area ospitalità e lo shop.
“Non un punto d’arrivo, ma di partenza”, come ha sintetizzato Emanuele Rabotti, seconda generazione alla guida della griffe di Franciacorta, già pronta ad accogliere la terza generazione, senza mai dimenticare la prima, quella dei fondatori, Paola Rovetta e Paolo Rabotti, i genitori di Emanuele Rabotti, ricordati da due monumenti a loro dedicati: l’omaggio a Paola Rabotti è la vasca originale in acciaio in cui ha vinificato le prime bottiglie del suo Franciacorta. La botte è posizionata in mezzo a un vigneto che ripercorre la storia delle forme di allevamento, dagli impianti a pergola delle origini fino al cordone speronato in uso oggi. Di fronte all’ingresso della cantina c’è invece la statua firmata dal pittore e scultore Armando Riva, che vuole essere l’omaggio a Paolo Rabotti, primo presidente del Consorzio Franciacorta.
Nella nuova struttura, massima la cura nella selezione dei materiali e dei dettagli, a partire dal fattore luce: gli uffici sono caratterizzati da grandi vetrate che sfruttano il rapporto aereo-illuminante e sono rivolte verso il lato nord dello stabile, in modo da godere per il maggior tempo possibile della luce naturale del giorno. La luce del sole è protagonista in questo progetto anche sotto un altro punto di vista: sulla copertura dei due edifici a vista sono predisposti dei pannelli solari di ultima generazione. “Una Cantina ipogea, all’avanguardia, ecocompatibile ed ecosostenibile, interamente pensata e progettata per la produzione di Franciacorta che dialoga con il territorio che la circonda”. Così Emanuele Rabotti descrive la nuova cantina, firmata dallo studio MP Engineering, guidato da Pierangelo Scaroni e dall’architetto Luigi Serboli, che sorge ad una manciata di chilometri dalla storica cantina di Bornato, che continuerà a custodire le segrete del Cabochon e ad ospitare i wine lover che le visitano ogni anno.
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