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MERCATI

Nei primi quattro mesi del 2023, frena la crescita del vino italiano nel mondo: +2%

Analisi WineNews su dati Istat: giro d’affari di 2,36 miliardi di euro, in calo anche i volumi (-0,8%). Germania e Usa le solide (e solite) certezze
ANALISI, EXPORT, ISTAT, MERCATI, vino, Italia
Un brindisi di vino (credits: Unsplash)

Nei primi quattro mesi del 2023, frena la crescita delle spedizioni di vino italiano nel mondo, che raggiunge, a valore, i 2,36 miliardi di euro (+2%), con un lieve calo dei volumi, a 652,6 milioni di litri (-0,8%), ed un prezzo medio che, quindi, cresce molto meno dell’inflazione. Le difficoltà dell’economia globale, che solo nelle ultime settimane registra la frenata dell’inflazione in Usa, cui fa da contraltare l’involuzione dell’export della Cina, e la sostanziale stagnazione della crescita in Europa, non aiutano le performance del vino italiano, in un mercato dei consumi in cui il vino, in generale, fa fatica. Le certezze, per l’ennesima volta, è nella solidità dei numeri di Germania e Stati Uniti, anche in contesto macroeconomico così fragile.

Procedendo con ordine, come raccontano i dati Istat sul commercio estero relativi al periodo gennaio-aprile 2023, analizzati da WineNews, continua a regalare soddisfazioni la Francia, che vola a 107 milioni di euro di vino italiano importato (+24,8%). Perde qualcosa la Svizzera, che si ferma a quota 135 milioni di euro (-2,1%), mentre l’Austriaarriva a 41,5 milioni di euro (+6%). La Germania, come detto, cresce ancora, a ritmi blandi, ma fino a 368,7 milioni di euro (+2,7%), così come i Paesi Bassi, a 74,9 milioni di euro (+6,3%), mentre il Belgio si conferma a quota 69,8 milioni di euro (+0,5%).

Preoccupante, spostandoci verso Nord, il calo della Danimarca, che, nei primi quattro mesi 2023, ha importato 47,1 milioni di euro di vino italiano (-16,4%), ma chiude in territorio negativo anche la Norvegia, a 33 milioni di euro (-5%), mentre la Svezia è stabile a 65 milioni di euro. Da interpretare, proprio come un mese fa, il dato della Gran Bretagna, che è ancora in calo, sullo stesso periodo del 2023, ma riduce ancora il saldo negativo, con 217,6 milioni di euro di importazioni (-2,6%).

Allontanandoci, specie politicamente, dall’Europa, continua inesorabilmente la crescita delle importazioni di vino italiano della Russia, arrivate a 45,5 milioni di euro nei primi 4 mesi dell’anno (+65,5%). Dall’altra parte del mondo, confortante la crescita degli Stati Uniti, superiore alla media del periodo, a 590 milioni di euro (+4%), ma non si arresta, ed anzi si aggrava, il calo delle spedizioni verso il Canada, ferme a 103,8 milioni di euro (-22,7%). Infine l’Asia, dove in Cina le esportazioni di vino italiano crollano a 28,9 milioni di euro (-24,4%), mentre la Corea del Sudfa persino peggio, con appena 18,2 milioni di euro (-32,1%). Neanche il Giappone riesce ad invertire la rotta, fermandosi a 53,6 milioni di euro di vino italiano importato (-8,6%), e la sola Hong Kong, seppure con un giro d’affari di 9,2 milioni di euro, capace di chiudere in positivo (+24,8%).

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