Dalla Cina alla Francia, passando per gli Stati Uniti, il futuro delle vendite del settore wine & spirits sarà sempre più online, e nel 2024, secondo il “Global Ecommerce 2019 Strategic Study” dell’Iwsr - International Wine & Spirits Research, l’e-commerce varrà 45,5 miliardi di dollari, mentre nel 2019 il giro d’affari si attesterà sui 21 miliardi di euro, il doppio, per farsi un’idea, del settore viaggi. numeri che attirano investimenti dai big del commercio online, come Amazon, ma che devono spingere anche i player del wine & spirits ad accettare la sfida del mercato, ed affrontarla con gli strumenti giusti. Il primo mercato per le vendite online di alcolici tra i 10 Paesi analizzati (Australia, Brasile, Cina, Francia, Germania, Italia, Giappone, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti), che crescono ad un ritmo del +15% l’anno (contro il +1% delle vendite nel loro complesso), è quello cinese, dove il vino importato ed il Baiju rappresentano l’80% delle vendite complessive online, ma è anche interessante notare come il 74% delle vendite di Cognac, amatissimo in Cina, passino proprio per gli e-commerce. La crescita più sensibile, nei prossimi cinque anni, verrà però registrata negli Stati Uniti, dove l’online sta diventando un canale sempre più importante per il vino che, al netto delle limitazioni presenti nei singoli Stati, permette ai piccoli e medi produttori di aggirare le forche caudine della distribuzione, ma vanno forte anche superalcolici e birra. Ad oggi, invece, il secondo mercato mondiale per vendite online del settore è quello della Francia, trainato da oltre 500 e-commerce dedicati al vino, con la birra che, partendo da una piccola base, sta crescendo in fretta.
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