Il vino, sempre alla ricerca di ambasciatori che lo avvicinino ai giovani, in tutti i mercati, può contare su un testimonial d’eccezione, tanto efficace quanto “inconsapevole”: Lebron James. La stella più luminosa della Nba, che ha superato ogni record, guidando i Lakers all’anello solo qualche mese fa, da qualche anno coltiva una passione genuina e “seria” per il vino, nata a Miami e coltivata a Los Angeles. Una curiosità che gli ha fatto scoprire ed apprezzare non solo i grandi cru di Bordeaux, ma anche i simboli dell’Italia enoica. Prima di tutto il Sassicaia 1997, immortalato su un post da oltre 260.000 like su Instagram, il social più seguito dai Millennials, ma anche dai più grandi, e di sicuro il più immediato ed efficace.
Quello del “Prescelto” è uno dei più seguiti al mondo, con 74,6 milioni di follower: per fare un paragone, il New York Times ne ha 11,3. Una platea sconfinata, irraggiungibile per qualsiasi altro mezzo di comunicazione. Ecco perché finire su una sua storia di “The King” è, di per sé, una notizia: vuol dire, essenzialmente, essere visti da milioni di persone. Piacere capitato, giusto qualche sera fa, alla griffe dell’Amarone della Valpolicella Speri, con una bottiglia dell’annata 2013 immortalata da Lebron James davanti alla televisione, ancora da stappare... Destando, senza dubbio, la curiosità di milioni di fan. Proprio come successo quando a finire nel bicchiere della stella dei Lakers furono il Brunello di Montalcino di Uccelliera, l’Amarone della Valpolicella di Quintarelli e il Montepulciano d’Abruzzo di Emidio Pepe.
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