Non si fermano le importazioni di vino in Cina, dove nei primi sei mesi del 2018 le spedizioni hanno toccato i 385 milioni di litri, in crescita del +25,8% sullo stesso periodo del 2017, come raccontano gli ultimi dati raccolti dalla società di ricerca ed analisi dei mercati cinese Askci. Meno importante la crescita in valore, che si ferma al +9,3%, con un conseguente calo del prezzo medio, per un giro d’affari complessivo di 1,73 miliardi di euro. Mancano i dati sui singoli Paesi, ma è lecito immaginare che poco sia cambiato dalle ultime rilevazioni doganali (ferme a marzo 2018), con l’Italia arrivata ad una quota di mercato del 7,03%, grazie ad una straordinaria evoluzione del prezzo medio, passato dai 3,63 dollari al litro del 2015 ai 4,72 dollari del 2017, in controtendenza rispetto a tutti i competitor del Belpaese (Francia, Australia, Cile e Spagna). C’è però un aspetto importante da sottolineare, ossia che l’evoluzione delle importazioni è legata al primo calo, dopo cinque anni consecutivi, della produzione interna, che ha fatto segnare nei primi 6 mesi 2018 un -1,4%, a quota 341.000 tonnellate di vino imbottigliato, che fanno della Cina il settimo Paese produttore al mondo, nonostante una superficie vitata nazionale che, con 847.000 ettari, è seconda solo alla Spagna, che di ettari vitati ne ha 996.000.
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