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VIGNETO E PRODOTTI FITOSANITAR

Nessun legame tra pesticidi e malattie: a Bordeaux assolti gli châteaux indagati nel 2014

Nel mirino il legame tra i trattamenti in vigna e i disagi di alunni e professori di una scuola elementare. Ma dal processo “spariscono” i genitori
ASSOLUZIONE, MALATTIE, PESTICIDI, Mondo
Pesticidi, a Bordeaux una sentenza che farà discutere

“Non c’è certezza sul nesso causale tra l’utilizzo dei pesticidi in vigna e la contrazione di certe malattie”. Dopo cinque anni, a Villeneuve-de-Blaye, nella Gironda, i due châteaux finiti sotto inchiesta per l’utilizzo inappropriato di fitofarmaci, Escalette de Barbe e Castel la Rose, che avrebbe portato studenti e alunni della locale scuola elementare a lamentare disturbi respiratori, mal di testa, problemi intestinali e arrossamento agli occhi, vanno verso l’assoluzione, perché, come emerso dalla requisitoria della procuratrice Sandrine Ballanger, “non c’è certezza sul nesso causale”, e nel dubbio, come sempre accade in tribunale, a beneficiarne saranno gli imputati. Ma non sarà, come racconta la ricostruzione de “La Revue du Vin de France”, una di quelle sentenze (attesa ufficialmente per il 30 aprile) destinate a fare storia, anzi. Nata dal clamore di un servizio di France 3, che due anni dopo (come raccontammo qui) approfondì la ricerca giornalistica sul probabile legame tra il boom dei tumori infantili degli ultimi 35 anni e l’uso dei pesticidi in vigna proprio nel territorio di Bordeaux (dove i picchi dell’utilizzo di prodotti fitosanitari è tra i più alti in Europa, ndr), l’inchiesta ha vissuto momenti contraddittori, come l’assenza tra i testimoni di molti genitori, che hanno deciso di tirarsi indietro. Una scelta che appare incoerente, e che gli avvocati della Sepanso, l’associazione che si è costituita parte civile nel processo contro i due châteaux, legano al fatto che molti di loro lavorano proprio per Castel la Rose, fulcro economico, e non solo, del paese: persino il sindaco, Catherine Verges, lavora ai vertici dello château. Come se non bastasse, all’epoca non furono prelevati campioni né in vigna né intorno alla scuola, per poter efficacemente verificare l’utilizzo di Eperon e Pepper (utilizzati da Castel La Rose, in conduzione tradizionale) e Héliocuivre e Héliosoufre S (utilizzati invece da Escalette, in conduzione biologica certificata).

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