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L’APPELLO

“No ai prodotti alimentari ottenuti dallo sfruttamento minorile”. L’appello dal World Children’s Day

Ilo-International Labour Organization: nel mondo colpisce ben 160 milioni di giovanissimi, di cui oltre il 70% impiegato nei campi
AGRICOLTURA, BAMBINI, Coldiretti, EDUCAZIONE ALIMENTARE, GIORNATA MONDIALE DEI BAMBINI, PAPA FRANCESCO, PRODOTTI ALIMENTARI, SFRUTTAMENTO MINORILE, Non Solo Vino
Il “World Children’s Day” a Roma con Papa Francesco e Roberto Benigni

Tutelare i bambini significa eliminare anche alcune distorsioni che, purtroppo, nel mondo continuano ad esserci. L’occasione ideale per una riflessione sul tema è scaturita con la “Giornata Mondiale dei Bambini”, che si è celebrata il 25 e il 26 maggio a Roma, con la presenza di Papa Francesco e del regista ed attore Premio Osca Roberto Benigni, in Piazza San Pietro, e che ha messo al centro la loro condizione, riflettendo sul futuro e sul mondo che intendiamo consegnare alle nuove generazioni. Un’iniziativa che ha trovato il sostegno della Coldiretti, che ha lanciato un appello, sostenendo che “per difendere la salute e la dignità dei bambini occorre dire stop ai prodotti ottenuti dallo sfruttamento minorile, che nel mondo colpisce ben 160 milioni di giovanissimi, di cui oltre il 70% impiegato nei campi, secondo dati Ilo (International Labour Organization, ndr)”, e aggiungendo che “sono tanti i prodotti alimentari che ogni giorno finiscono sulle nostre tavole accusati di essere coltivati e ottenuti grazie all’impiego di minori, dal Sudamerica all’Asia , alla vicina Turchia, sui dati del Dipartimento del Lavoro Usa. Si va dalle banane del Brasile al riso birmano, dalle nocciole turche ai fagioli messicani, dal pomodoro cinese alle fragole dell’Argentina e ai gamberetti tailandesi. Prodotti che, a volte, finiscono anche per essere spacciati per italiani dopo lavorazioni anche minime, grazie all’attuale codice doganale. Da qui la mobilitazione promossa per cambiare le regole e affermare in Europa il principio di reciprocità, assicurando che dietro tutti i cibi che arrivano sulle tavole ci sia un percorso di qualità che riguarda la tutela dei minori, oltre che del lavoro, dell’ambiente e della salute”.
Si parla di 184 milioni di bambini che soffrono la fame ma l’impegno delle istituzioni deve essere rivolto anche verso la promozione di filiere più eque. Nel mondo, 149 milioni di bambini sotto i 5 anni soffrono di malnutrizione cronica e 35 milioni di malnutrizione acuta, secondo l’ultimo Rapporto Globale 2023 sulle Crisi Alimentari. Un effetto degli squilibri, secondo Coldiretti, causati dalla scomparsa di sistemi alimentari costruiti “dal basso” e fondati sull’agricoltura familiare che vanno sostenuti e rilanciati. In molti Paesi tali sistemi non sono più in grado di produrre e distribuire cibo sufficiente a sfamare una popolazione globale in crescita e di soddisfare le esigenze nutrizionali a partire da quelle dei più piccoli, garantendo un accesso equo e di operare in modo sostenibile. Un passo importante viene dalla World Farmers Markets Coalition che è uno dei dieci programmi della Fao selezionati nel progetto di Food Coalition con l’obiettivo di sostenere i mercati contadini nei diversi Continenti per favorire reddito e occupazione e combattere la fame attraverso la diffusione di un modello di sviluppo economico ambientale e sociale sostenibile basato sulla filiera corta e il supporto all’agricoltura familiare, la promozione del cibo locale e l’emancipazione degli agricoltori, in particolare delle donne e dei giovani.
Ma il tema dell’alimentazione fotografa anche un mondo spaccato in due tra i Paesi poveri dove il problema è la fame e quelli più ricchi, dove a minacciare la salute delle giovani generazioni sono spesso i disturbi alimentari, dall’obesità all’anoressia. Un fenomeno legato soprattutto all’abbandono dei principi della Dieta Mediterranea e alla diffusione di cibi spazzatura ultraprocessati. Proprio per aiutare i giovani a prevenire i disturbi alimentari nell’infanzia e nell’adolescenza e a favorire un’alimentazione sana e equilibrata è stato avviato il progetto di raccolta fondi e comunicazione sociale “Il Cibo è amico”, promosso da Campagna Amica e Fondazione Bambino Gesù. L’obiettivo è la realizzazione e lo sviluppo del Centro per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare in età pediatrica dell’Ospedale Bambino Gesù. Ma nelle scuole è attiva anche l’Educazione alla Campagna Amica, conclude Coldiretti, che ogni anno permette a mezzo milione di bambini di apprendere i principi della sana alimentazione.

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