Raccontare lo stretto legame che c’è in Italia tra l’agroalimentare e la cultura. Perché il cibo, eccellenza made in Italy nel mondo, è cultura, ma anche perché da sempre sostiene la cultura ad altissimi livelli, e viceversa, in un circolo virtuoso che rappresenta il plus che rende unico il Belpaese e fa dell’uno e dell’altra un patrimonio di tutti. Lo farà la celebre Distilleria Nonino volando in Usa ai “Wine Star Award” di Wine Enthusiast (San Francisco, Palace of Fine Arts, 27 gennaio), prima azienda italiana ad essere premiata come “Spirit Brand/Distiller of the Year 2019” dall’influente magazine americano, il più importante riconoscimento internazionale nel mondo del vino e degli spiriti, che rappresenta “un grande omaggio non solo alla Nonino ma all’Italia”, spiega a WineNews Giannola Nonino, alla guida di un’azienda oggi tutta al femminile (insieme a Giannola, ci sono le figlie Cristina, Antonella ed Elisabetta), che non vuole essere fine a se stesso ma l’occasione “per condividere con i nostri estimatori tutto ciò che facciamo”. A partire dal prestigioso Premio Nonino, nato pionieristicamente nel 1975 per volontà di Giannola e Benito Nonino, per salvare gli antichi vitigni autoctoni friulani in via di estinzione e per la valorizzazione della civiltà contadina, ed assegnato alle più importanti personalità in ambito culturale, letterario ed enogastronomico, riuscendo spesso ad anticipare le scelte dei Nobel. “Esportiamo la nostra storia aziendale e la qualità delle nostre grappe (il 50% dell’intera produzione è destinato all’export, ndr) in più di 70 Paesi del mondo, ma anche i valori che “esporta” il Premio Nonino sono universali e vogliamo promuoverli in tutto il mondo”.
I “Wine Star Award” di Wine Enthusiast (la cui italian editor è Kerin O’Keefe) cadono negli stessi giorni in cui tradizionalmente la Nonino assegna il suo riconoscimento, che dà appuntamento con il Premio Nonino Quarantacinquesimo anno in Distilleria a Percoto, in Friuli, nel 2021 (30 gennaio), ma inaugura una serie di incontri internazionali con i giurati e i premiati degli anni presenti e passati che risiedono oltreconfine, a partire dagli Usa, con il presidente della giuria, il neuroscienziato Antonio Damasio, e coinvolgendo anche le nuove generazioni nelle battaglie culturali e ambientali per cui è nato il Premio, “per far sì che il suo patrimonio culturale, costruito in tutti questi anni con grande passione, diventi sempre più patrimonio di tutti”.
L’“Oscar” di Wine Enthusiast, sottolinea Giannola Nonino, “è la consacrazione dell’idea che io e mio marito abbiamo avuto più di 40 anni fa, quando la grappa era la bevanda contro il freddo, di credere nel distillato italiano e dare a questo prodotto la stessa dignità e carisma dei distillati del mondo. Ricordo la prima volta che sono andata a New York portando con me la grappa di Picolit. Era il 1981, il mio racconto fu un successo, e la nostra grappa fece il suo ingresso nei ristoranti della Grande Mela”. Un legame con gli Usa costruito anche attraverso il Premio Nonino: “nel 1989 - ricorda - con grande sorpresa di tutti, su proposta di Ermanno Olmi, allora presidente del Premio, per guardare al domani, fu assegnato al “Time” per aver “eletto” personaggio dell’anno la Terra, dedicando la prestigiosa copertina n. 1 al nostro pianeta avvolto con il filo spinato, ammonendo, già 30 anni fa, a come stesse morendo”.
Con la famiglia Nonino - selezionata tra il top della produzione mondiale, cinque finalisti, tra cui i prestigiosi brand Banks Rum Bacardi, Remy Martin, la Distilleria Charbay e Legent - sul palco dell’iconico Palace of Fine Arts di San Francisco ci saranno, tra gli altri premiati, il regista Francis Ford Coppola (“Lifetime Achievement Award” alla carriera) e il musicista Jon Bon Jovi (“Wine and Culture Award”). Ad assegnare il Premio Nonino è una giuria presieduta da Damasio e composta da Adonis, John Banville, Ulderico Bernardi, Peter Brook, Luca Cendali, Le Roy Ladurie, James Lovelock, Claudio Magris, Norman Manea ed Edgar Morin. Negli anni a riceverlo, sono stati il Nobel per la Pace Rigoberta Menchù, i Nobel per la Letteratura V. S. Naipaul, Tomas Tranströmer e Mo Yan, e il Nobel per la Fisica Peter Higgs.
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