02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)
“WORLD FOOD DAY”

Oggi è la “Giornata Mondiale dell’Alimentazione”: il cibo non è mai stato così tanto e così poco

Tanti i temi discussi, con un timore dall’Italia: il 75% ha paura che la sua produzione possa concentrarsi nelle mani di pochi
ALIMENTAZIONE, CIBO, FAME, GIORNATA MONDIALE DELL'ALIMENTAZIONE, MALNUTRIZIONE, OBESITA', SPRECO ALIMENTARE, Non Solo Vino
Oggi è la “Giornata Mondiale dell’Alimentazione”

È l’epoca in cui, contemporaneamente, il cibo non è mai stato così abbondante, ma in cui fame e spreco alimentare continuano a convivere con la malnutrizione da eccesso. Per la prima volta, nella storia dell’umanità, il numero di persone obese o in sovrappeso ha superato quello delle persone sottopeso, tanto che l’Italia ha recentemente riconosciuto l’obesità come patologia cronica. Mentre il cibo viene utilizzato anche come strumento di guerra (perché i conflitti armati non si combattono solo con le armi, ma anche con il controllo delle risorse, dell’acqua e dell’agricoltura) e viene rimarcata la necessità di educare culturalmente le persone a diete più sane (anche per ridurre i costi della sanità), l’alimentazione si trova a ricoprire “più ruoli” in merito alla crisi climatica (come si legge nella lettera di Slow Food ed oltre 100 organizzazioni internazionali ai leader del mondo in vista della prossima Cop30 a Belém, in Brasile): ne è sia causa che vittima, ma anche soluzione, attraverso l’implementazione di modelli innovativi e sostenibili (a partire dall’agroecologia). Sono solo alcune delle tematiche che vengono discusse oggi stesso nel mondo, in occasione della “Giornata Mondiale dell’Alimentazione” che si celebra il 16 ottobre.
Non ultimo tra i temi una preoccupazione che arriva proprio dal nostro Paese, la concentrazione del controllo del cibo tra pochi potenti: tre italiani su quattro temono, infatti, che la produzione alimentare possa finire nelle mani di potenze finanziarie ad altissima dotazione di capitali, in una sorta di oligarchia fondata proprio sul controllo della produzione e commercializzazione dei prodotti alimentari. È quanto rivela un’indagine Coldiretti/Censis
, e che racconta anche tante altre paure. Per esempio, che il 64% degli italiani considera il cibo artificiale una vera e propria minaccia per la salute, mentre otto su dieci, invece, invocano una legge che vieti la diffusione degli ultra-formulati nelle mense scolastiche, dai piatti precotti alle merendine confezionate (in Italia quattro studenti su dieci nelle scuole fanno merenda con i distributori automatici, ndr).
Ma la “Giornata dell’Alimentazione” chiama in causa anche il rapporto degli italiani con sport e cibo, visto che l’esercizio fisico contribuisce in maniera importante alla tutela della salute e della qualità della vita: l’inattività costa all’Italia un miliardo di euro all’anno, secondo un’analisi della Fondazione Aletheia. E tra le abitudini importanti ci sono sicuramente anche quelle alimentari, come il consumo di frutta e verdura (che si rivela sempre più difficoltoso, peraltro, anche a causa del cambiamento climatico e dell’aumento dei costi). Un’indagine demoscopica dell’Istituto Ixè mostra, infatti, ancora difficoltà per le persone intervistate ad avere un consumo appropriato (almeno cinque porzioni al giorno): lo fa solo l’8,5% degli intervistati, con un’importante polarizzazione tra i più giovani (tra i quali solo il 5% ha un consumo adeguato) e le persone di 65 anni e più (di cui l’11% consuma cinque o più porzioni di frutta e verdura).
Il Crea ha, invece, presentato il progetto “Integrated National Food Policy”, rimarcando l’importanza della collaborazione tra tutti gli attori della filiera (produttori, consumatori, istituzioni, ricerca e distribuzione) come indispensabile per garantire a tutta la popolazione l’accesso ad una dieta sana e sostenibile e a politiche del cibo davvero efficaci, e sostenendo come il diritto a nutrirsi in modo sano e sostenibile debba essere perseguito attraverso una Politica Alimentare Nazionale Integrata (a tal proposito è stata formulata una serie di 14 raccomandazioni politiche per promuovere le “Diete Sane e Sostenibili” in Italia, che spaziano dagli approcci agroecologici alla territorialità, dalla giusta remunerazione per chi lavora lungo tutta la filiera all’inclusività del mercato).
Il dibattito odierno viene arricchito anche dalle opinioni di professionisti della materia: “il vero obiettivo, in vista dei 10 miliardi di abitanti sulla Terra, non è semplicemente produrre di più, ma meglio - sostiene Pietro Paganini, presidente Competere Eu, think tank che elabora e implementa politiche per lo sviluppo sostenibile, l’innovazione sociale e la crescita economica - l’innovazione in agricoltura e zootecnica, attraverso IoT, Intelligenza artificiale e automazione, è fondamentale ed è assurdo che la trasformazione alimentare, anche quella industriale, sia demonizzata per interessi ideologici, corporativi e protezionistici, privi di evidenze scientifiche. La trasformazione svolge, invece, un ruolo centrale: garantisce accesso a alimenti vari e sani, migliora la sicurezza ed allunga la shelf life riducendo gli sprechi”. E ancora: “proteine animali, zucchero, ma anche vino e birra, vengono troppo spesso demonizzati quando, invece, sono fondamentali in una dieta equilibrata, oltre che parte integrante del tessuto sociale, oggi prodotti con standard sempre più sostenibili”.
Il professor Michele Carruba, presidente onorario Centro di studio e ricerca sull’obesità dell’Università di Milano, invece, spiega come politiche e misure apparentemente a beneficio della salute come “come la Sugar Tax o i sistemi di etichettatura fronte pacco, quali il Nutriscore, sono scorciatoie ideologiche che non incidono sulle vere cause dell’obesità e delle malattie croniche”, rimarcando, piuttosto, come occorra “un impegno sistemico che parta dalle scuole e dalle famiglie, coinvolga i media e le istituzioni sanitarie, e renda i cittadini protagonisti consapevoli delle proprie scelte”.
“La “Giornata Mondiale dell’Alimentazione” rappresenta un appuntamento cruciale per riflettere sul presente e sul futuro del nostro pianeta, in un momento in cui la popolazione globale continua a crescere, mentre milioni di persone soffrono ancora la fame. L’accesso al cibo deve tornare ad essere un diritto universale, non un privilegio o, peggio ancora, uno strumento di conflitto - è il pensiero del presidente nazionale Confeuro (Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo), Andrea Tiso - la sicurezza alimentare è una delle sfide principali del nostro tempo e l’agricoltura avrà un ruolo decisivo per garantire la sopravvivenza e la dignità dell’essere umano. L’obiettivo è costruire un modello agricolo che permetta di produrre di più, consumando meno risorse naturali, preservando la biodiversità e rafforzando le economie locali”.
E il 18 e il 19 ottobre, sempre sulla scia della “Giornata Mondiale dell’Alimentazione”, cinque aziende agricole biologiche italiane apriranno le loro porte a cittadini, famiglie e appassionati per partecipare alla semina collettiva di “Seminare il Futuro”, l’iniziativa annuale promossa da NaturaSì assieme alla Fondazione Seminare il futuro che permette di riscoprire il gesto antico della semina e di comprendere da dove arriva il cibo che consumiamo ogni giorno. Anche per celebrare il traguardo dei 700 ettari per la semina della prima varietà di grano duro specificamente selezionato per la coltivazione biologica che partiranno a breve. Presto si potrà, quindi, cucinare la pasta prodotta con la varietà “Inizio”, frutto della ricerca scientifica della Fondazione Seminare il Futuro in collaborazione con il Crea di Foggia, resa possibile da NaturaSì e dalla cooperativa Gino Girolomoni.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli