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BOLLICINE

Ovse: nelle settimane delle feste voleranno 90-92 milioni di tappi (+4,9% sul 2016)

Si conferma il Franciacorta, bene il Trentodoc, crescono le bollicine del Centro-Sud. Champagne a 3,1 milioni di bottiglie

3 milioni di bottiglie al giorno, per un totale, nel mese che va dall’8 dicembre al 6 gennaio, quello delle feste di fine anno, di 90-92 milioni di bottiglie di bollicine (+4,9% sugli 86 milioni di bottiglie del 2017), cui aggiungere 3,5 milioni di sparkling straniero, di cui 3,1 milioni di solo Champagne: a dirlo, puntuali come ogni anno, le previsioni dell’Ovse - Osservatorio Vini Spumanti Effervescenti, guidato da Giampietro Comolli, che calcola punte di 10-12 milioni di bottiglie nel giorno di Natale e di 28-30 milioni per Capodanno. In termini economici, si parla di un valore all’origine di 370 milioni di euro (+3% sui 356 milioni di euro del 2017), per un giro d’affari record di 860 milioni di euro (+6,3% sugli 805 milioni di euro del 2017).
Tra le bollicine italiane, il Franciacorta è leader indiscusso del metodo classico, a conferma di una scelta fedele, a prezzi oramai stabili e a un target consolidato. Un discreto exploit è annunciato dal Trentodoc, che esce da un consumo interregionale e cresce di prezzo all’origine e al consumo: +5-6%, per un trend di prezzo migliore del Franciacorta, seppur con numeri diversi ed un rapporto di 1:3 nelle bottiglie stappate. Fra le tipologie più gettonate, molto bene i millesimati, i pas dosé e anche i biologici. Ma le feste 2018-2019 saranno ricordate anche per l’exploit delle bollicine metodo tradizionale regionali, quelle autoctone, legate alla vicinanza fra luogo di produzione e luogo di consumo, come Alta Langa, Alto Adige, Durello, ma anche Lambrusco, i Nebbioli e le bollicine dai vitigni autoctoni del Sud Italia. Questo dimostra che il mercato italiano è ancora ricettivo, pronto a crescere in volumi, purché con bolle di qualità, Resta l’incognita degli spumanti dolci metodo italiano, tipo Asti e Bracchetto d’Acqui, scesi negli anni, ora stabili, ma senza grandi prospettive.
Interessanti i dati di appeal per le 150-180 etichette di bollicine prodotte nelle regioni del Centro-Sud Italia: poche bottiglie per azienda e con una sola massimo due etichette (da 3.500 a 12.000 bottiglie la media). Per il Prosecco nelle diverse versioni, dal nature al demisec, spopola in ogni locale o ambiente, in casa o fuori casa, a tavola e nei brindisi occasionali, negli acquisti diretti e online, nell’off-premise come nel on-trade. Distacchi abissali con gli altri competitors sul mercato nazionale, in tutte le forme del “Prosecco” che nella versione dry e demisec ha soppiantato molti altri spumanti generici, con nome di fantasia, a basso prezzo, quasi totalmente scomparsi anche quelli a base di Moscato e altre uve bianche aromatiche: 3 bottiglie su 4 stappate durante le feste sono di Prosecco Doc e Superiore.
Spostando l’analisi sulle bollicine estere, in queste settimane voleranno poco più di 3,5 milioni di tappi, di cui 400.000 non di Champagne, fra francesi e spagnoli, con qualche bolla da molto lontano. Sul totale stappato, per il 60% delle bottiglie si tratterà di regali o brindisi fuori casa, e per lo Champagne la dinamica di consumo sarà estremamente polarizzata: da una parte marchi e bottiglie di prezzo molto contenuti, dall’altra etichette super-selezionate, esclusive, poco note, rare. In questo periodo, chi sente molto la stagionalità dei consumi sono lo Champagne e il Cava, che rappresenta una quota molto limitata di alcune decine di migliaia di bottiglie.
I regali continuano a essere un volano importante, quest’anno ancor più stando alle voci anche dalle enoteche, soprattutto per un target medio-alto e di persone mature, mentre fra i giovani (16-40 anni) è in forte incremento il consumo in bar diurni e serali, in cene domestiche e al ristorante, soprattutto per le cene di gruppo. Interessante quest’anno è la lettura dei menù di Natale e Capodanno, offerti in albergo e da catering: forte incremento delle cene top a base solo di bollicine, dall’inizio alla fine. Per il secondo anno consecutivo (non accadeva dal 2010 un dato controtendenza) vanno molto bene i consumi negli alberghi stellati e nei grandi ristoranti. I ristoratori stessi sono tornati a proporli, magari con un numero minore di referenze, prezzi però in questo periodo decisamente sostenuti. Continua il successo degli acquisti in gdo, per i consumi domestici, grazie alle promozioni: 22 milioni di italiani acquisteranno almeno 1,7 bottiglie a testa per queste feste allo scaffale.

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