La nuova Pac, che entrerà in vigore nel 2023, e che garantirà, fino al 2027, una dotazione di 386,6 miliardi di euro al settore primario (il 31,95% del budget totale dell’Unione Europea), porta con sé tante novità ma anche importanti all’interno del quadro giuridico che guiderà l’azione delle aziende viticole dell’Unione nei prossimi anni. Come ricorda il Ceev - Comité Européen des Enterprises Vins, la nuova Pac, pubblicata oggi a Bruxelles, offre una serie di strumenti per garantire la competitività del settore, tutelandone la sostenibilità economica, sociale ed ambientale, che il mondo enoico è chiamato ad usare al meglio. In sostanza, sono state riconfermate le misure - incluse nei programmi nazionali di sostegno del vino - lanciate durante la riforma vitivinicola del 2008.
Dall’introduzione dell’Organizzazione Comune di Mercato (Ocm), proprio nel 2008, ad oggi, le esportazioni del settore vitivinicolo dell’Unione Europea sono aumentate in maniera importante e continuativa, fino a superare i 14 miliardi di euro nel 2020. Il rischio, in un contesto in cui il rispetto per l’ambiente e la volontà di semplificare la gestione della Pac sono centrali, era quello di perdere misure specifiche per il vino. “La Ceev è convinta che i programmi nazionali di sostegno al vino nell’ambito della Pac servano alla sostenibilità sociale, economica e ambientale del nostro settore”, commenta Jean Marie Barillère, presidente Ceev. “Le misure incluse possono servire la transizione verde supportando la sostenibilità sociale ed economica del vino. In questo quadro, spetterà al settore rendere realtà la transizione verde senza lasciare indietro nessuno”.
Tra le novità, la nuova Pac modifica la legislazione sui prodotti vitivinicoli aromatizzati, in particolare creando un quadro normativo ad oc per i vini dealcolizzati e parzialmente dealcolizzati, e introduce l’obbligatorietà degli ingredienti in etichetta e la dichiarazione nutrizionale per tutti i vini e prodotti vitivinicoli aromatizzati che, per la prima volta nel settore alimentare, sarà possibile comunicare in maniera digitale, con la e-label.
“È una Pac per l’innovazione, per la trasparenza e che unisce ancora di più e meglio il vino e i consumatori. È una Pac che stabilisce le regole che abbiamo chiesto noi, come settore, per consentirci di rispondere alle aspettative dei consumatori, in termini di prodotti (vini dealcolizzati e parzialmente dealcolizzati) e di mezzi di comunicazione (etichette elettroniche multilingue). Saremmo purn un settore tradizionale ma, ancora una volta, è il vino a guidare l’innovazione sulla comunicazione ai consumatori”, commenta Ignacio Sánchez Recarte, segretario generale Ceev. “Siamo pronti sin da ora a supportare le aziende vinicole nel loro cammino verso la comunicazione digitale grazie alla piattaforma digitale U-label. Il digitale è fondamentale per responsabilizzare realmente i consumatori, proteggere il mercato unico del vino e garantire una concorrenza leale tra tutti gli operatori del settore vitivinicolo dell’Unione Europea. Sta a noi sfruttare al massimo queste nuove possibilità”, conclude Ignacio Sánchez Recarte.
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