Il “Pacchetto Vino” Ue fa un altro passo avanti formale verso l’approvazione definitiva, attesa per febbraio 2026. A comunicarlo, il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che in una nota spiega: “oggi il Comitato Speciale Agricoltura (organo che di fatto prepara le decisioni del Consiglio Ue, ndr) ha approvato il cosiddetto “Pacchetto Vino”, per venire incontro alle esigenze del settore vitivinicolo. L’accordo raggiunto è il frutto di un intenso lavoro dell’Italia ai tavoli europei iniziato a marzo 2025 con le Raccomandazioni del Gruppo di Alto Livello sul Vino. Questo pacchetto sarà fondamentale per rafforzare l’attività di promozione del vino nei Paesi terzi e per sostenere le imprese vitivinicole e aiutarle a far fronte a diverse criticità, quali i cambiamenti climatici e i nuovi orientamenti di mercato e dei consumi. Sono previste anche semplificazioni nella normativa sull’etichettatura scongiurando demonizzazioni e aumentando la trasparenza. È un risultato che ci rende soddisfatti e sono ancor più contento che in questo giorno, per la prima volta nella storia, si sia riunito il tavolo del vino rappresentativo di tutte le sue componenti. Questa unità darà nuova forza alle nostre eccellenze e mette il settore vitivinicolo nelle condizioni di essere ancora più competitivo e apprezzato in Italia e nel mondo”.
Il Comitato Speciale Agricoltura, dunque, ha approvato il testo finale di compromesso del cosiddetto “Pacchetto Vino”, per venire incontro alle esigenze del settore vitivinicolo. L’accordo raggiunto è un passo essenziale per far proseguire l’iter legislativo che prevede come prossimo passo il voto del Parlamento e del Consiglio Ue annunciato per il febbraio 2026. Il pacchetto, ricorda il Ministero, è particolarmente atteso dalla filiera (che lo ha accolto con favore, pur con qualche distinguo, come abbiamo scritto qui), in quanto contiene numerose proposte avanzate dall’Italia.
Per esempio, ricorda il Ministero, per consolidare i mercati e far fronte ad una situazione geopolitica sempre più complessa, la durata della misura della promozione nei Paesi terzi potrà essere estesa fino a 9 anni. Sempre per la promozione nei Paesi terzi, ma anche per le misure relative agli investimenti, alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti con finalità ambientali, è previsto l’aumento del contributo comunitario. Positivo l’inserimento del ruolo dei consorzi di tutela nella gestione e rafforzamento della filiera per adattarsi all’evoluzione del mercato. Andando incontro alle richieste di semplificazione in materia di etichettatura, viene confermata la possibilità di utilizzare un simbolo o un pittogramma utili ad individuare quanto contenuto nel Qr Code in etichetta. Tra le altre novità previste, si evidenzia l’inserimento della nuova misura della prevenzione delle fitopatie, con un contributo unionale previsto fino al 100%, l’adozione della dicitura “zero alcohol” per i prodotti con titolo alcolometrico fino allo 0,5% e di “alcohol reduced” per quelli con un contenuto alcolico compreso tra lo 0,5% e il 30% del titolo alcolometrico minimo previsto per la categoria di appartenenza. Introdotte, infine, anche le misure di crisi quali la distillazione, la vendemmia verde e l’estirpo, finanziabili con fondi nazionali.
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