02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Panorama / Economy

Lo Spirito di Napoleone ... Faceva parte dei “Cento poderi” detta famiglia Bonaparte. Oggi i nuovi proprietari, continuano la tradizione. Con 100 mila bottiglie destinate ai ristoranti di New York... Del buon vino del Maceratese amava deliziarsi anche Napoleone III, quando passava da queste parti. Tanto da coltivarlo nei “Cento poderi” dell’Amministrazione Bonaparte di Civitanova, la tenuta che per oltre un secolo fu un importante esempio di moderna agricoltura e che oggi fa parte dell’Azienda agricola Boccadigabbia della famiglia Alessandri di Recanati. Naturalmente specializzata nella produzione di vino perché tra Verdicchio di Matelica, Rosso Conero e Colli Maceratesi, la gamma dei vini marchigiani vanta referenze pregiate e pluripremiate, oltre che radici antiche. Lo testimonia un ritrovamento di Matelica, dove in un sito dell’VIII secolo a.C. è venuto alla luce un bacile con vinaccioli di vite coltivata: una delle più antiche attestazioni della coltivazione della vite nell’Italia centrale. E si narra che cinque secoli più tardi le virtù tonificatrici del vino marchigiano fossero molto apprezzate da Annibale.
Proprio nelle antiche radici della tradizione vinicola maceratese affonda l’attività di Boccadigabbia, uno dei “Cento poderi” appartenuti, come dicevamo, alla famiglia Bonaparte. Se entrate nella casa colonica della tenuta guardatevi intorno: vedrete una vecchia formella di ceramica che riporta il nome del podere sormontato dallo stemma napoleonico della “N” coronata.
Oggi Boccadigabbia si estende su quasi 10 ettari sulle colline che salgono verso Civitanova Alta, in contrada Castelletta di Fontespina. Produce circa 100 mila bottiglie l’anno, pur avendo una capacità pari al doppio. “Così posso seguire tutta la produzione da vicino” dice a Economy Elvidio Alessandri, proprietario di Boccadigabbia da quando la sua famiglia l’acquistò nel 1956 dal Principe Luigi Napoleone Bonaparte, ultimo erede dell’imperatore francese.
Un imprenditore risoluto e dalle idee chiare, che ha anche interessi in altre aziende e perfino in una fonte di acque minerali. “Non voglio essere un industriale del vino” confida “e preferisco restare in una nicchia ma dare all’intera produzione un’impronta e uno stile personale e riconoscibile, affiancato dai nostro enologo e da un wine maker esterno. Una squadra affiatata, anche se la decisione finale la tengo sempre per me”. La strada deve essere giusta, se è vero che i suoi vini sbancano all’estero: il 50% va negli dagli Stati Uniti, in primo luogo a New York e Chigago. Ma piacciono anche in Tailandia e Cina, mentre “la nostra prossima frontiera sarà il Giappone”.
La produzione di Boccadigabbia va di pari passo con quella di una tenuta di uguali tradizioni, acquistata dagli Alessandri nel ‘96 a Villamagna di Montanello (Macerata). L’archivio degli antichi proprietari, i Conti Compagnucci Compagnoni Floriani di Villamagna, custodisce una lettera del 1626 in cui Pietro Paolo Floriani chiedeva al cognato, che si occupava delle sue proprietà di Macerata, di preparare alla coltivazione della vite il podere. Li, su circa 25 ettari, gli Alessandri coltivano vitigni autoctoni qual Montepulciano, Sangiovese, Maceratino e Verdicchio.
(arretrato di Panorama Economy del 9 settembre 2006)

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su ,