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Panorama / Economy

La grappa corre senza freni ... Franco De Gennaro ha affiancato alla sua esperienza nei sistemi di frenata per auto quella di distillatore. E i primi risultati sono già arrivati... Darsi all’alcol, in genere, non è proprio salutare. Se però è una scommessa di business, allora può davvero brindare Franco De Gennaro, da dieci anni amministratore delegato del gruppo Util di Asti, tra i leader nei freni a tamburo e disco, con un giro d’affari di 180 mi­lioni di euro nel 2007 e 1.500 dipendenti.
Ma dal 2006 De Gennaro è anche il nuovo proprietario dell’Antica Grapperia Bosso di Cunico (Asti) nel Monferrato: un investimento lontano dalle logiche business to busi­ness, più familiari a De Genna­ro, ma rafforzato dalla passio­ne e dal profumo delle vinacce che, come confessa il nuovo proprietario della Bosso, lo rilassano.
Pugliese d’origine, 62 anni, De Gennaro prima ha fatto l’operaio, poi l’impiegato, quin­di il dirigente. È partito dal Pie­monte per girare un po’ tutto il Nord Italia e, alla fine, ritorna­re di nuovo a casa. Nel 1997 diventa imprenditore, acqui­sendo una quota della Util di Villanova d’Asti. “Sono stato fortunato” dice a Economy “e ho intrapreso un percorso serio di ricostruzione dell’imma­gine, di posizionamento tecno­logico, di miglioramento della qualità. A dieci anni di distan­za, i risultati sono sotto gli oc­chi di tutti. Util è leader del mercato a livello mondiale”.
Ora De Gen­naro vuole posizionare Grap­peria Bosso, fondata nel lonta­no 1888, “nel ruolo che le compete per l’alta qualità che pro­duce”. Se qualcuno prova a in­sinuare che voglia farne un marchio da esportazione, l’im­prenditore reagisce quasi offe­so: “Non è vero. La Grappa Bosso è un prodotto eccellen­te, destinato soprattutto al ca­nale di hotel, ristoranti e bar in Italia e all’estero”.
Nel 2007 il fatturato dell’An­tica Grapperia Bosso, con nove dipendenti in tutto, è stato di 1,2 milioni di euro. De Genna­ro pensa a investimenti impor­tanti, 500-600 mila euro, per restaurare le cantine, allestire un museo e creare una foreste­ria. Poi c’è il piano di sviluppo produttivo: da 100 mila a 400 mila bottiglie all’anno, anche se De Gennaro non vuole por­re limiti al mercato. “Il nostro
piano dì sviluppo è già opera­tivo. L’investimento nelle nuo­ve caldaie e nel nuovo impian­to di distillazione è visibile per chi visita la grapperia a Cuni­co. Per quanto riguarda i volu­mi prodotti e venduti, saranno i clienti a deciderli”.
I mercati cui De Gennaro punta sono quelli dove storica­mente si registra un maggior consumo di questo prodotto d’elite: Germania, Svizzera, Au­stria, Stati Uniti e Canada. Per la prima volta nel 2007 l’Antica Grapperia Bosso è stata presen­te al Vinitaly ed è stata scelta co­me partner per i 250 anni del ri­storante II Cambio di Torino con una bottiglia da tre litri apposi­tamente realizzata per loro.

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