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Panorama / Economy

Brunello al merlot e sospetti di frode ... La Procura di Siena adesso indaga con le mappe satellitari su 17 ettari. Ma intanto il blocco dell’export negli Usa è inevitabile... Il “sold out” è stato superato il 30 aprile scorso, nel bel mezzo della bufera che ha investito Montalcino: le bottiglie di Brunello vendute hanno sfiorato quota 4,6 milioni, con un balzo del 78% rispetto ai 2,6 milioni di bottiglie registrate nell’aprile del 2007. Ma i produttori hanno poco da festeggiare. Una secca nota delI’Attb (l’ente statunitense incaricato della supervisione del settore degli alcolici) ha chiesto la lista dei produttori di Brunello accusati di frode, minacciando il blocco dell’import negli Stati Uniti dal prossimo 9 giugno.
“Dopo oltre un mese di silenzi da parte delle autorità italiane, l’Attb ha deciso di adottare la linea dura contro il Brunello per salvaguardare i consumatori americani” dice a Economy Donato Grosser, presidente della Grosser and associates, società di consulenza newyorkese attiva nell’import-export con l’Italia.
“Tenendo conto dei tempi di spedizione, il blocco dell’import è di fatto esecutivo: le bottiglie che si presenteranno il 9 giugno alla dogana Usa senza il certificato delle analisi di laboratorio verranno sequestrate. Un danno incalcolabile per il Brunello”.
Il dossier è già sulla scrivania di Giorgio Starace, il consigliere diplomatico del ministero delle Politiche agricole che sta lavorando con l’ambasciata italiana a Washington e col Consorzio di tutela del Brunello per dipanare la matassa diplomatica che s’intreccia con quella giudiziaria. E soprattutto per sbloccare la partita economica.
Il mercato americano, infatti, rappresenta il 25% delle esportazioni: oltre 1,6 milioni di bottiglie, per un giro d’affari da 30 milioni di euro all’anno. Sul fronte giudiziario, infatti, spuntano nuovi elementi che rischiano di allungare i tempi dell’indagine della Procura di Siena, condotta dal procuratore Nino Calabrese e dal sostituto Mario Formisano. L’attenzione degli inquirenti, infatti, si sta spostando sui 17 ettari di vigneti impiantati a Merlot, ma iscritti nell’albo dei vigneti di Sangiovese (il vitigno “giusto” del Brunello), come confermano le mappature satellitari della zona acquisite dalla Procura per sostenere l’accusa di frode ai danni del disciplinare del Brunello.
Nessuna contestazione, invece, riguarderebbe i finanziamenti comunitari utilizzati per impiantare i vitigni di Merlot, finiti nell’albo del Brunello.

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