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Panorama / Economy

Piatto ricco per Eataly ... I supermarket dell’alta gastronomia voluti da Oscar Farinetti si espandono in Italia e all’estero. Il giro d’affari cresce. E anche quest’anno arrivano i premi in busta paga... “Sesso e cibo sono gli unici due orgasmi consentiti all’uomo” sentenzia Oscar Farinetti, l’imprenditore di Alba che ha trasformato in business la filosofia dello Slow food di Carlo Petrini. Così un cinema a luci rosse, l’Ambasciatori di Bologna, dal 5 dicembre è diventato un nuovo tempio della gastronomia. Fa- rifletti ha aperto sotto le torri la terza sede italiana di Eataly, dopo Torino e Milano. A cui si aggiunge Tokyo, attiva da settembre.
Entro l’estate del 2009 toccherà a New York, 1.000 metri su due livelli al Rockefeller center, con un forno a legna per il pane, le pizze di Rossopomodoro e la carne di bovini di razza piemontese allevati in New Jersey. E poi un assaggio a Firenze, dove dovrebbe trovare posto nei lo-
cali dell’ex cinema Gambrinus, e a Venezia. Ma entro il 2015, promette l’uomo che prima di convertirsi ai supermercati di alta gastronomia aveva fondato Unieuro, la catena dell’elettronica di consumo, nove grandi centri da più di 6 mila metri apriranno in Italia.
“La crisi non la sento” assicura. A fine 2008 il fatturato toccherà i 37 milioni, contro i 31,7 del
2007. Con 19 partecipate, fanno 100 milioni di fatturato. Il gruppo dà lavoro a 520 dipendenti. Quelli diretti sono 370, di cui 250 a Torino, dove nell’ex palazzo Carpano c’è la sede storica, aperta nel gennaio 2007, che è anche la più grande (10 mila metri).
“L’utile prima delle imposte viaggia al 10% del giro d’affari” aggiunge. E così, mentre la cassa integrazione dilaga un po’ dappertutto, per il secondo anno consecutivo Farinetti concede un aumento in busta paga: i 500 mila euro di premio 2007 per gli addetti torinesi saranno altrettanti quest’anno.
“Fanno uno stipendio a testa” taglia corto. Possibile? “Noi non vendiamo prodotti di nicchia” spiega. “Abbiamo una qualità trasversale: dal latte crudo a i euro, dal barbera sfuso a 2 euro al litro, dal riso Camaroli a 2 euro, fino a bottiglie di Romanée-Conti da 3 mila euro o al riso Acquerello a 8 euro al chilo”.
In novembre le vendite sono salite del 17%. Anche dal Giappone, culla di un’altra importantissima cucina naturale, arrivano buone notizie. Nel grande magazzino Mitsukoshi di Ginza Street, Eataly chiuderà l’anno con 8 milioni di euro di incassi.

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