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Panorama / Economy

I cattivi derivati del vino ... La Erik Banti spa è stata segnalata in Centrale rischi per una perdita da 153 mila euro su un titolo strutturato della Popolare di Novara, che però non era stato richiesto. E da lì sono partite le cause... Il suo Annosesto del 2004 è stato premiato con il punteggio di due bicchieri (il massimo è tre) dal Gambero rosso. Che lo ha citato come il pioniere del Morellino, pregiato vino della Maremma toscana che Erik Banti produce nella sua azienda vitivinicola sulle colline di Fosso dei Molini, alle porte di Scansano (Grosseto): 30 ettari di vigneti, 2,5 milioni di fatturato nel 2008, in calo del 25% rispetto al 2007, e un sostanziale pareggio di bilancio, 500 mila bottiglie prodotte di cui circa la metà esportate. Nove i dipendenti, ma erano 12 fino a gennaio.

Oggi il lavoro è calato e l’imprenditore si sente abbandonato dalle banche. La società, che si chiama come lui, Erik Banti spa, infatti, oltre alle recensioni sulle riviste internazionali di vini, vanta anche un altro primato che con l’enologia non ha niente a che fare: due cause in due anni presso il Tribunale di Grosseto, prima contro la Banca popolare di Novara nel 2006, poi contro la Bnl nel 2008.

La prima, ancora in attesa di giudizio, ha per oggetto un contratto in derivati da 1 milione di euro, che sta generando sui conti dell’azienda perdite per circa 153 mila euro, cifra riportata come “sofferenza” in Centrale rischi. Peccato che il contratto non sia mai stato né richiesto né autorizzato dall’imprenditore toscano e che qualcuno abbia falsificato la firma dell’allora amministratore, come dimostra anche una perizia calligrafica.
La segnalazione in Centrale rischi dei circa 153 mila euro ha tuttavia dato man forte a un procedimento già avviato nell’ottobre del 2008 da parte dell’agenzia di Scansano di Bnl, dove l’azienda aveva 290 mila euro tra fidi accordati e scoperti di conto che erano diventati 112 mila quando, il 14 novembre scorso, con un telegramma la banca ha comunicato all’imprenditore la loro revoca immediata entro sei giorni.

Il motivo? Le bottiglie di Morellino di Banti vengono vendute nei ristoranti, nelle enoteche e nella grande distribuzione. Se quest’ultima si conferma un buon pagatore a 90 giorni, i rivenditori al dettaglio “è già tanto se pagano” dice ironico Banti, facendo riferimento ad attese anche di sei mesi. La conseguenza immediata è stata una dilazione anche nella copertura degli affidamenti bancari. Un motivo valido per Bnl per chiedere il rientro, nonostante le continue dichiarazioni dì “solidità e correttezza dell’imprenditore” come affermato da un dipendente dell’agenzia che ha rinviato Economy all’Ufficio legale per altri chiarimenti.

Riattivazione immediata. Ma il recesso, questa volta, è stato dichiarato “illegittimo” dal Tribunale di Grosseto, cui Banti si è rivolto d’urgenza, in quanto “contrario alla buona fede” come si legge nella sentenza emessa il febbraio scorso e che ha imposto a Bnl l’immediata “riattivazione del conto corrente con annessi fidi, anticipi e scoperti così come in essere prima della revoca comunicata con il telegramma” e il pagamento delle spese processuali.

Nel frattempo l’azienda ha continuato a operare grazie agli altri rapporti creditizi: in tutto la società ha circa 1,6 milioni di debiti, non pochi anche se garantiti dai 30 ettari di vigneti di proprietà, di cui 1,1 milioni sono mutui accesi con Mps e Banca Nuova (erano 2 milioni), 250 mila euro di scoperto di conto con la Banca di credito cooperativo di Saturnia (erano 350 mila), e linee di fido tra 14 e 22 mila euro con CariFirenze e Mps, con cui l’azienda era esposta inizialmente per 175 mila e 116 mila euro.

La banca: “Un cliente poco solido”... “Il caso di Erik Banti è stato frutto di una normale dinamica tra le parti e la decisione di revocare i fidi non è stata improvvisa, ma segue diversi tentativi di sostenere alcune difficoltà dell’azienda e soprattutto non nasce dall’attuale situazione di crisi economica”. È quanto sostiene l’ufficio legale di Bnl, contattato da Economy per fornire una valutazione di parte sulla causa in corso con l’azienda di Scansano. Anzi, si difende Bnl, nel 2008 la banca ha erogato il 17,9% in più di impieghi alle imprese. “Sulla serietà personale e sulla correttezza del signor Banti non abbiamo nulla da dire” conferma a Economy un referente dell’imprenditore dall’agenzia Bnl di Scansano. “Forse la banca ha avuto qualche remora sulla situazione finanziaria della società, non proprio solida”.

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