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Panorama / Economy

Dieci aziende che hanno battuto la crisi ... Industria. Dall’abbigliamento all’informatica, passando per il lusso e le energie rinnovabili. Ecco chi è riuscito a evitare la frenata dell’economia. E come ha fatto. Conti alla mano... Dieci diversi settori dell’economia, dall’abbigliamento alla meccanica. E altrettante aziende - quotate e familiari, dal Nord al Sud - che non hanno risentito della crisi, oppure che dopo avere rallentato all’inizio del 2009 si sono già rimesse in carreggiata. E così, dopo avere chiuso il 2008 con indicatori positivi, sono arrivate alla fine del primo semestre di quest’anno con numeri in ulteriore miglioramento...

...Campari. Dopo un primo trimestre più debole, caratterizzato dalla riduzione delle scorte dei distributori, il secondo trimestre ha dato segni di ripresa, consentendo al gruppo milanese che opera nel settore vini, spirit e soft drink di archiviare una semestrale positiva. Se le vendite sono risultate in progresso del 2,5% grazie alle acquisizioni, anche in termini omogenei c’è stato infatti un miglioramento del margine di contribuzione (+9% in assoluto e +2,2% per la crescita organica) e dell’ebitda prima di oneri e proventi non ricorrenti (+8,7% in valori assoluti e +1,5% per quanto riguarda la crescita organica). “Per il futuro” ha commentato Bob Kunze-Concewitz, chief executive officer, “grazie all’attenuazione del fenomeno di riduzione delle scorte, la performance del business potrà rispecchiare meglio il trend positivo dei consumi dei nostri principali brand”. Per quanto riguarda i mercati sui quali opera la multinazionale milanese, nei primi sei mesi dell’anno l’Italia e l’Europa non hanno risentito della crisi, con vendite in aumento. Discorso opposto per gli Stati Uniti e soprattutto per il Brasile, dove il calo della domanda è stato pesante...

...De Cecco. Non solo ha salvato i ricavi, ma il pastificio abruzzese è anche riuscito a registrare un lieve incremento dell’1,5%, in linea con quello del mercato di riferimento. Una crescita contenuta, frutto in parte di una scelta strategica dell’azienda, che in questo anno di crisi dei consumi ha deciso di concentrarsi sull’aumento dei volumi (cresciuti dei 7%), spingendo molto sulle offerte. Al raggiungimento dei risultati ha contribuito da una parte la diversificazione dei mercati esteri, che ha compensato le perdite sul mercato Usa con un incremento sulla piazza giapponese e asiatica in generale. E dall’altra, la decisione di aggredire in modo massiccio il segmento salutistico. Obiettivo perseguito con l’accordo di esclusiva firmato con l’americana Kamut intemational, per la produzione e distribuzione in Italia della pasta realizzata con il suo grano duro. Sempre nel 2009 la società ha investito 18 milioni di euro per il rafforzamento di tre nuove linee produttive nei due stabilimenti e per l’assunzione di 50 nuove risorse...

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