02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Panorama / Economy

È il nostro champagne. Difendiamolo ... Donne di vigna. Piera Martellozzo... “La guerra del Prosecco? Non me ne parli. Per una come me, origini venete e lavoro in Friuli, il braccio di ferro sulle nostre bollicine è un controsenso. Dobbiamo imitare i francesi e fare sistema”. Piera Martellozzo è nata tra i vigneti e la querelle non la coglie impreparata. “Comunque vada a finire, il Prosecco non perderà mai la propria identità. Anzi, con la nuova denominazione d’origine, noi produttori abbiamo l’opportunità di fare sistema intorno al Prosecco” continua. “Poco importa che sia la mia azienda o quella del mio concorrente nel Veneto. È il brand che trascina un intero comparto. Le nostre bollicine sono ambasciatrici del made in Italy nel mondo”. Sarà un caso, ma Barack Obama ha festeggiato con Prosecco l’elezione a presidente degli Stati Uniti. Certo non è facile fare sistema in una regione come il Friuli dove si contano nove zone di produzione con la denominazione di origine. Forse anche per questo Piera Martellozzo è considerata una visionaria della viticoltura friulana. È stata tra le prime a introdurre il vino biologico e non ha alcun imbarazzo a proporre sempre nuove sperimentazioni (l’ultima è una specie di passito con una base aromatica di 44 vitigni diversi e uve stramature), anche a tavola. Il suo ingresso nella ristorazione ha fatto scalpore perché la sua idea non è abbinare il vino al piatto, ma l’esatto contrario: “Dimmi che vino vuoi degustare e io ti abbino il piatto”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su ,