02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Panorama / Economy

Dalle botti ai bond e all’energia solare ... Vitivinicoltura. La svolta di Mezzacorona... Il colosso cooperativo di Trento (1.500 soci, 140 milioni di ricavi) ha lanciato un prestito obbligazionario da 10 milioni di euro. Servirà per i nuovi investimenti e per realizzare un impianto fotovoltaico
nella tenuta di Acate, in Sicilia... Qualcuno lo ha già ribattezzato “bond divino”. Ma il prestito obbligazionario lanciato da Nosio, la spa controllata dal gruppo cooperativo Mezzacorona, è destinato a fare scuola nel settore vitivinicolo italiano. “Tra la stretta creditizia e la necessità di finanziare i piani di sviluppo abbiamo pensato di emettere un prestito obbligazionario” afferma Claudio Rizzoli, a.d. di Nosio e vicedirettore generale di Mezzacorona. “Obiettivo dell’operazione: diversificare le fonti di finanziamento e reperire mezzi freschi per sostenere un progetto energetico con il fotovoltaico nelle aziende siciliane del gruppo”. Dal Trentino alla Sicilia. Sul mercato saranno collocate mille obbligazioni al prezzo unitario di 10 mila euro per un valore complessivo di 10 milioni di euro, che offrono una cedola semestrale e un rendimento variabile legato all’andamento dell’Euribor 6 mesi con un premio di 0,50 punti. Alle quotazioni attuali il rendimento dell’obbligazione è di circa l’1,5%. In sé, l’operazione finanziaria è tutt’altro che speculativa; ma rappresenta senza dubbio un modello replicabile per le aziende vitivinicole a caccia di risorse finanziarie. Non è un caso che la prima mossa parta proprio dal Trentino, una regione che produce ogni anno circa un milione di ettolitri divino (il 2% della produzione nazionale), un terzo dei quali attribuito ai vini Mezzacorona. “In queste circostanze non è facile crescere: vanno considerate la dimensione dell’azienda e la sua capacità di raccogliere capitali” aggiunge Rizzoli. “Per noi il problema si è posto alla fine degli anni Novanta, quando abbiamo costituito Nosio”. È la spa operativa che fa capo alla cooperativa Mezzacorona, 1.500 soci e 40 milioni di bottiglie prodotte all’anno con un fatturato consolidato di 140 milioni di euro nel 2008. Attualmente, il capitale sociale è detenuto al 65% dalla scarl Mezzacorona mentre il restante 35% è in mano a circa 400 soci privati. “Tutte le attività strumentali, dall’imbottigliamento alla commercializzazione e distribuzione nazionale e mondiale, sono state conferite alla spa Nosio” afferma Rizzoli “anche la gestione dei circa mille ettari di proprietà in Sicilia”. Ed è proprio in Sicilia (dove il gruppo cooperativo trentino è sbarcato nel 2001 rilevando dal sistema bancario le aziende agricole che erano state dei cugini Ignazio e Nino Salvo) che si chiude l’operazione bond di Mezzacorona. Se, infatti, una parte dei capitali raccolti attraverso il prestito obbligazionario servirà per tenere alti i livelli di liquidità del gruppo, l’altra fetta, circa 5 milioni di euro, verrà impiegata per sviluppare il progetto fotovoltaico nelle due tenute di Feudo Arancio-Stemmari. Si tratta di un impianto da 400 Kw che sarà installato nella tenuta di Acate. L’obiettivo è quello di arrivare a produrre tra il 50 e l’80% dell’energia consumata dalle cantine siciliane di Mezzacorona da fonti rinnovabili.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su ,