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Panorama / Economy

Boom no logo, attendere prego ... I marchi delle grandi catene di distribuzione in Italia stentano a decollare e sono i più deboli del Vecchio continente. Anche se non mancano le eccezioni... Effetto della crisi? Può darsi, fatto sta che gli inglesi hanno brindato al nuovo anno facendo incetta dello champagne a marchio Sainsbury. Così, nei punti vendita del terzo più grande gruppo di supermercati britannici, le vendite di bottiglie durante le ultime festività sono triplicate. In Italia, invece, si è preferito lo spumante nostrano. Del resto, si sa, da noi le private label sono decisamente meno sviluppate che nel resto d’Europa, sebbene negli ultimi anni abbiano rosicchiato quote di mercato ai prodotti di marca. A dirlo sono i numeri: nel Vecchio continente, le marche commerciali hanno uno share medio del 35%, mentre in Italia è del 15,4% contro il 14,1% del 2008. Come dire che, nonostante la crisi, il prodotto di marca tiene saldo lo scettro del mercato con il 56% delle quote, registrando una lieve flessione rispetto al 57,2% dello scorso anno...

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