Panorama / Economy

Spagna, in tavola c’è Bocca Bacco ... Una finestra sulla penisola iberica per i piccoli produttori bio... Da La Spezia a Barcellona, poi alla conquista del resto della penisola iberica, Andorra e Portogallo comprese, prima di puntare sul Nord Europa. Ad accompagnare il viaggio di Alessandro Carletti, un 38enne che a fine 2002 ha lasciato un impiego dello shipping per darsi alla commercializzazione di alimentari italiani in Spagna, un carico di tutto rispetto: grissini torinesi, formaggi piemontesi e lombardi, tagliatelle e olio made in Toscana, e ancora vini, insaccati, risotti e sughi pronti. Tutti importati da piccoli produttori, quasi sempre bio. Risultato: un’impresa dal nome fortemente evocativo, Bocca Bacco, e dal business solido. “Nel 2008 abbiamo fatturato circa un milione” dice Carletti a Economy “e anche se lo scorso anno la crisi ha picchiato duro sui consumi degli spagnoli, con un calo del 20%, non abbiamo smesso di investire”. Così proprio a maggio dello scorso anno la società, di cui il giovane spezzino è amministratore delegato, ha inaugurato un punto vendita nel centro di Barcellona, ribattezzato Il Magazzino. “Avevo 30 anni quando inaugurai la prima sede del Magazzino, sempre nel capoluogo catalano” racconta Carletti. “Ci occupavamo di vendita diretta, ma la scelta di importare solo produzioni di nicchia e di altissima qualità, non commercializzate altrove in Spagna, ci ha portati in poco tempo a diventare fornitori di gastronomie e negozi di alimentari”. Lo scorso anno ha chiuso il cerchio aprendo una nuova boutique gastronomica, dove - con l’Ice, le Camere di commercio italiane e i tanti piccoli produttori regionali cresciuti con lui - Carletti studia le prossime mosse: “Dopo avere lanciato l’etichetta Soul food, pensiamo a un secondo marchio per portare le nostre produzioni in Germania e Gran Bretagna” conclude “mentre sul fronte della vendita diretta stiamo affiancando a cibo e vino altri prodotti dell’artigianato regionale, come tovaglie, cristalli e porcellane”.