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Panorama / Economy

Voglio dare al Chianti una nuova energia ... Non solo vino. Francesco Mazzei spinge la Fondazione per il territorio a utilizzare 20 mila ettari di bosco per le rinnovabili. Una rivoluzione destinata ad accendere le polemiche... Anche una delle zone a più alta vocazione vitivinicola d’Italia potrebbe cambiare volto nei prossimi anni, per la spinta alle energie rinnovabili, in particolare di quelle legate alla terra, alle piante e quindi alle biomasse. Stiamo parlando dell’area del Chianti, dove da sempre si producono alcuni dei vini più noti al mondo. La Fondazione per la tutela del territorio del Chianti Classico infatti, presieduta da Lapo Mazzei, ha in progetto di utilizzare una parte consistente del patrimonio boschivo dei propri 600 soci, circa 20 mila ettari, per scopi di produzione energetica. Il progetto richiede investimenti iniziali per 10 milioni di euro, ma la reale portata dell’iniziativa dipenderà dal numero e dal peso delle adesioni che arriveranno dai proprietari terrieri locali. “Anche se ci dovessero essere delle difficoltà nell’avviare il programma” assicura a “Economy” Francesco Mazzei, figlio di Lapo e amministratore dell’azienda agricola Marchesi Mazzei, “noi partiremo lo stesso, con le risorse disponibili”. Per l’area del Chianti classico sarebbe una piccola rivoluzione, con effetti economici e turistico-ambientali che certamente non mancheranno di accendere delle animate discussioni in ambito pubblico. Ma ormai la direzione sembra presa, anche se lo statuto della Fondazione parla di “tutela del patrimonio ambientale del territorio”, oltre che di valorizzazione dei beni culturali e artistici. La famiglia Mazzei intanto sta già lavorando all’autonomia energetica del proprio borgo storico di Fonterutoli, poco a nord di Siena, dove accanto alla chiesa, al palazzo nobiliare, all’enoteca, al ristorante e ai pochi edifici riadattati per una limitata ospitalità turistica, vivono ancora oggi un centinaio di persone in antiche abitazioni. “Come abbiamo fatto per la nuova cantina appena realizzata, all’avanguardia ambientale e architettonica” spiega ancora l’imprenditore toscano “così pensiamo di sviluppare un programma analogo per il borgo, che ha ancora molte potenzialità”.

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