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Panorama / Economy

La storia del Monferrato in una bottiglia ... Montalbera. L’azienda della famiglia Morando ha riscoperto il Ruchè, un vitigno di grande tradizione. E ha prodotto una docg. Da gran premio... L’azienda agricola Montalbera, oggi guidata da Franco Morando, nasce all’inizio del Ventesimo secolo nel Monferrato. Verso la metà degli anni Ottanta la famiglia Morando, già presente nel settore del pet food, decide di dedicarsi attivamente alla produzione vitivinicola. Riscopre le proprie origini contadine e adotta una politica di espansione con l’acquisizione di terreni confinanti e l’impianto diretto di nuovi vigneti, prevalentemente a Ruchè. Il risultato di questa crescita permette di affermare che circa il 55% del Ruchè di Castagnole Monferrato e circa il 12% del Grignolino d’Asti prodotto al mondo nascono nelle cantine Montalbera di Castagnole Monferrato. La Montalbera è costituita da due cantine, la prima a Castagnole Monferrato, un unico appezzamento per la produzione del Principe Rosso del Monferrato, l’autoctono Ruchè, la seconda a Castiglione Tinella (Langa), regione San Carlo, dedicata al Moscato d’Asti. Nell’azienda di Castagnole Monferrato gli ettari di vigneto sono 110, suddivisi nei vari tipi di vitigno, a cominciare dal Ruchè di Castagnole Monferrato per oltre 60 ettari. Prima che la Langa bassa si scontri con le ultime frange del Monferrato, a Castiglione Tinella, sono invece collocati i vigneti San Carlo e la seconda cantina della famiglia Enrico Riccardo Morando (anche casa natale del capostipite), 15 ettari di vigne dedicati alla produzione del pluripremiato Moscato d’Asti docg “San Carlo”. Un tempo, per la gente, il Ruchè era il vino della festa. Nell’immaginario è divenuto il vino che aveva accompagnato le milizie astigiane contribuendo alla vittoria dei longobardi contro i franchi a Refrancore. Esistono molte ipotesi sull’origine del nome: potrebbe derivare da una comunità di monaci devoti a San Rocco che avrebbero introdotto la coltivazione in zona o dal termine piemontese “roche”, inteso come vitigno coltivato nelle zone arroccate del Monferrato. Recenti studi attribuiscono le origini del Ruchè ad antichi vitigni dell’Alta Savoia. Considerato una delle piccole docg dall’annata 2010 piemontesi, il Ruchè ha acquisito la denominazione di origine controllata e garantita solo nel 2011 (la doc nel 1987) per i paesi di Castagnole Monferrato, Grana, Montemagno, Portacomaro, Refrancore, Scurzolengo e Viarigi, tutti nella provincia di Asti e confinanti tra loro. Oggi Montalbera è la prima produttrice in assoluto dell’autoctono Ruchè. Attente lavorazioni in vigneto, basse rese per ettaro, raccolta differenziata per la produzione delle selezioni garantiscono la crescente qualità del prodotto. La lavorazione in cantina ha fatto il resto.
Il Ruchè è un vino di carattere, con piacevolissimi sentori floreali di rosa e viola e le note fruttate di albicocca. In bocca convince per morbidezza ed eleganza e per quella sensazione di confidenza con il consumatore che, in taluni casi, non ne percepisce la struttura importante, ma solo la raffinatezza dei gusti fruttati talvolta esotici con evoluzioni nel tempo che si spingono fino allo speziato. Sostanzialmente un vino adatto a una serie infinita di momenti e di abbinamenti enogastronomici, e per questo molto amato dal mondo femminile.

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