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Panorama On Line

Vinitaly, tra ripresa e preoccupazione. Dal 6 al 10 aprile al via il salone dei vini e distillati più grande del mondo: oltre 4.200 espositori, circa 150 in più rispetto al 2005. Ma ci sono anche cattive notizie: una macchina giapponese in grado di invecchiare il vino e fare bottiglie di Barolo a 5 dollari ... "E tu non bevi?" "No, devo guidare". Ancora pochi sono quelli capaci di resistere alla tentazione del vino e rispondere così, a cena, al ristorante, in un locale. Pochi ma buoni, verrebbe da dire: sono coloro che - per scelta o per sorte - si tengono sobrii per potersi mettere al volante senza rischi. Un comportamento responsabile, che, in un futuro immediato, potrà contare su dati più certi e scientifici. Che stabiliscano, per esempio, quanto vino ognuno di noi può bere senza effetti negativi sulla salute o sulla lucidità. E non è un risultato da poco, visto che sull'argomento specifico non esiste nessun studio definitivo. Lo studio (condotto all'Università di Pisa da una task-force guidata dal professor Amedeo Alpi, docente di fisiologia vegetale, e dal professor Aldo Pinchera, endocrinologo, con la consulenza del celebre enologo Giacomo Tachissi) si svolge su un campione di circa 1000 persone che sarà sottoposto ad una somministrazione di vino durante i pasti, monitorata e controllata, come accade per la sperimentazione dei farmaci, tenendo naturalmente conto della diversità di sesso, regime alimentare e stile di vita. Alla fine sarà tra l'altro possibile indicare, in rapporto al peso corporeo, quanti bicchieri di vino sono sopportabili da ogni individuo: certo le indicazioni non varranno come contestazione all'etilometro della Polstrada, ma potranno darci indicazioni valide per non mettere a rischio la patente.
Settore in ripresa - La ricerca verrà presentata al Vinitaly di Verona il salone dei vini e distillati più grande del mondo, che dal 6 al 10 aprile inaugura la sua quarantesima edizione e che si prepara, ancora una volta a stupire operatori ed appassionati con tutto quello che il mondo del vino può offrire in fatto di novità e tradizione unite sotto il segno della qualità (in Fiera oltre 4.200 espositori, circa 150 in più rispetto al 2005). Le buone notizie sono quelle dei dati: il settore enologico è in ripresa. La conferma arriva proprio da questi numeri, floridi ed in crescita, che anticipano questa nuova edizione del salone: i buyer esteri che si sono preregistrati, tanto per dare ancora qualche numero, sono aumentati in 365 giorni del 45%. "Abbiamo metabolizzato la difficile congiuntura migliorando anche la struttura delle nostre aziende - spiega Piero Mastroberardino, presidente di Federvini - e alcuni mercati importanti, come ad esempio gli Stati Uniti, stanno dando segnali positivi per la valorizzazione dei vini italiani, caratterizzati dal forte legame con il territorio". "Non tutti i problemi sono risolti però - precisa Andrea Sartori, presidente di Unione Italiana Vini - è indubbio che il peggio è passato. Ma anche all'estero già si respira un certo ottimismo per i vini italiani, ad esempio in Germania, dove l'economia sta riprendendo fiato, e nel Regno Unito, dove il nostro export è in aumento. C'è però anche una zona d'ombra nel mercato globale, una specie di Far West senza regole, dove l'unica legge che conta - per vendere e far soldi - è quella del più furbo. E a questi avventurieri della cantina un robusto aiuto viene proprio dalla ricerca tecnico-scientifica, ormai in grado di intervenire sul vino con trasformazioni degne di Frankenstein.
Vino scosso - Così dal Giappone, come riferisce Winenews, arriva l'annuncio del perfezionamento di un macchinario che, grazie ad una piccola scarica elettrica, può in pochi secondi trasformare una bottiglia di Novello in un "perfetto" vino invecchiato. La società nipponica detentrice del brevetto starebbe stringendo collaborazioni con aziende vitivinicole in California e nello Stato di Washington e spera di iniziare a vendere su Internet entro l'anno le bottiglie (prezzo 5 dollari circa) ottenute con questo trattamento. Per fermare queste macchine infernali, si può intanto incentivare la ricerca del genoma della vite: grazie al quale si potrà disporre dell'intera mappa del suo Dna, la cui analisi ci metterà in grado di stabilire con precisione se in un vino ci sono davvero le uve dei vitigni indicati nel disciplinare, oppure se è siamo di fronte a una taroccatura.
Le cifre nel bicchiere - Giro d'affari del settore vitivinicolo in Italia: 8 mld. di euro - Aziende produttrici: 800 mila - Valore complessivo della filiera di settore: 50 mld. di euro - Enoteche e wine-bar: 1000 con un fatturato di: 300 mln. - Fatturato enoturismo: 2,5 mld. di euro

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