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Allegrini 2024

Panorama

La dolce ebbrezza del “made in Italy”: un viaggio ragionato tra le nuove etichette di casa nostra e quelle straniere, con un occhio particolare la rapporto qualità-prezzo. L’Italia del vino ? L’ambizione (tali sono i picchi di qualità raggiunti da questo o quel produttore) di competere alla pari con i maestri francesi e la vergogna verso il passato che potrebbe essere rinfacciato … L’ultimo Vinitaly ha confermato che non se ne può più dei simil-grandi vini …non appena un vino esce dalla denominazione di riferimento viene immancabilmente presentato come un grande prodotto regionale, con nefaste conseguenze sui prezzi e assoluto sprezzo del ridicolo perché ormai si spaccia per eccezionale la più disarmante normalità … “noi siamo formidabili nel fare grandissimi vini da tiratura di 5000 bottiglie, ma quanti poi li trovano ?” (Luca Maroni) … Le etichette italiane scelte da “Panorama” ? Pinot Nero di Antonino Scambia ad Allegrona (Treni), Syra’s di Cabanon Godiasco (Pavia), Rève di Villa Angela di Velenosi (Ascoli Piceno), Turico di Tre Monti di Imola (Bologna), Merlot Lazio di Casale del Giglio Le Ferriere (Latina), Primitivo di Manduria Sinfarosa, Annamaria Clementi Ca’ del Bosco (Brescia)

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