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Panorama

Cultura e gola: un binomio perfetto. Soprattutto in questa stagione, quando le cantine dove si producono vini prestigiosi vengono aperte al pubblico per la vendemmia. Oltre a rifornirsi di bottiglie pregiate, è un'ottima occasione per trascorrere un weekend in luoghi di grande tradizione e fascino.

NELLE LANGHE

Per anni è stato considerato il cugino minore del Barolo. Ingiustamente e solo perché il Barbaresco non è così longevo come l'altro grande rosso piemontese, del quale condivide l'origine, ovvero il vitigno Nebbiolo. Se ne coltivano circa 500 ettari, sulle colline tra Alba, Neive, Treiso e Barbaresco, appunto, paese cardine della produzione. È qui che Angelo Gaja, produttore alla quarta generazione, attaccato alle Langhe più delle sue viti, conduce una battaglia per accrescere l'immagine del vino, compiendo una seconda rivoluzione dal tempo di Domizio Cavazza, direttore della scuola di enologia di Alba che, nel 1890, battezzò così il vino. Però, austero come la torre romana del Bricco, che sovrasta con i suoi 36 metri il paese, Gaja non accoglie ospiti nella sua azienda. Sono invece ammesse le visite nei 35 ettari di vigneti e nella cantina di un'altra etichetta storica, quella della Tenuta Cisa Asinari dei Marchesi di Gresy (tel. 0173/635221). Il marchese Alberto seleziona le presenze per far apprezzare in pieno la vendemmia, che avrà inizio ai primi di settembre. Sarà il momento d'oro delle Langhe. Con l'avvicinarsi della stagione della trifola, partiranno anche le iniziative che culmineranno, dal 6 al 22 ottobre, con la Fiera nazionale del tartufo bianco ad Alba (tel. 0173/362807). Se, invece, si preferisce la quiete dell'abitato di Barbaresco (meno di 700 abitanti), basta prenotare da Antiné (tel. 0173/635294), dove salumi e formaggi langaroli fanno da contorno alla miglior cucina piemontese.

MONTALCINO E DINTORNI

Longevo come il Brunello che produce, Franco Biondi Santi festeggerà la sua settantanovesima vendemmia tra le viti che circondano la sua tenuta del Greppo a Montalcino. La raccolta dell'uva, fatta rigorosamente a mano per selezionare i migliori grappoli, durerà una decina di giorni, a partire dal 20 settembre. Dai 20 ettari di Sangiovese rosso dell'azienda si otterranno 60-70 mila bottiglie di Brunello, che matureranno in cantina almeno quattro anni, cinque se riserva (al Greppo è in vendita l'annata '96 a 117 mila lire a bottiglia). Come in occasione della periodica ricolmatura delle bottiglie, per compensarne la fisiologica perdita e allungarne l'invecchiamento, Franco Biondi Santi permette a un ristretto numero di ospiti di seguire le fasi della vendemmia (tel. 0577/848087) e guida personalmente la visita in cantina. Al Greppo riposano ancora alcune bottiglie della mitica Riserva 1888, imbottigliate dal «padre» del Brunello, Ferruccio Biondi Santi, nonno di Franco, artefice a sua volta della fortunata vendemmia del 1955. Quella dalla quale nacque la riserva che è stata inclusa dalla rivista statunitense Wine Spectator nella dozzina dei migliori vini del Novecento. Abbinamenti ideali col Brunello li propone Mario Fiorani, al Boccon Divino (tel. 0577848233): piatti a base di tartufo delle Crete senesi, porcini del Monte Amiata. Ma anche la carabaccia (zuppa di cipolle) o una vera chianina.

NON SOLO BRUNELLO

Il nuovo museo del vetro di Poggio alle Mura ...
Vino, vitigno e territorio. È il credo dei fratelli italoamericani John e Harry Mariani, i quali, ben guidati dall'enologo-manager Ezio Rivella, hanno puntato sui vigneti di Montalcino, ma anche sulla sua storia e su tutto quanto ruota attorno al vino. Per rilanciare il Brunello hanno riportato all'originario splendore il castello di Poggio alle Mura, oggi sede di rappresentanza di Castello Banfi (tel. 0577/840111), colosso del Brunello e di altri vini di qualità. A Poggio alle Mura la Fondazione Mariani ha voluto un museo del vetro, un viaggio nella storia di questo complemento enologico dall'epoca dei Fenici fino ai nostri giorni. Al termine, si può pranzare nel ristorante dell'azienda, visitare i vigneti o fare un tour tra le opere d'arte medioevale e rinascimentale del museo civico e diocesano (tel. 0577/846014) nel cuore di Montalcino.

LE COLLINE SICILIANE

Selinunte in Sicilia è tappa obbligata: non occorre essere grecisti o romantici d'altri tempi per emozionarsi davanti all'acropoli sul mare. D'estate, si sa, i tour archeologici mettono sete. Perfetta, dunque, una deviazione enologica. A mezz'ora da Selinunte, al confine tra le province di Trapani, Agrigento e Palermo, c'è un'area collinare che parte dalle sponde del piccolo lago Arancio: la chiudono i paesi di Sambuca, intrico di vicoli e cortili d'impronta islamica, e Menfi, capitale delle conchiglie. Qui corrono ordinati i vitigni dei Planeta, famiglia di imprenditori che ben rappresenta lo sviluppo che, negli ultimi anni, la viticoltura ha conosciuto nella regione. Produttori di vini preziosi che esportano in tutto il mondo, i Planeta, durante il periodo della vendemmia (che si protrae fino alla fine di settembre), organizzano per i turisti visite nei vigneti, per seguire ogni fase del lavoro nei campi e nelle cantine, dove si degustano varietà della tradizione locale e specialità «importate», tutte d'alta qualità: dal Nero d'Avola al Syrah, dal Grecanico allo Chardonnay (prenotazioni tel. 091/327965). Per chi voglia abbinare il piacere del vino a quello dell'arte, le tenute Planeta sono in posizione felice. Dal lago Arancio si arriva in pochissimo tempo a località d'interesse storico e naturalistico: Sciacca e Porto Palo per chi non resiste alla tentazione di un tuffo nel Mediterraneo più vero; Gibellina, rinata dopo il terremoto del '68 come città-laboratorio per l'arte contemporanea; Caltabellotta, borgo medioevale in cui nel 1302 fu siglata la pace tra Angiò e Aragona. Conclusione ideale di questo tour cultural-enologico è Agrigento, a un'ora di distanza. Qui s'impone una passeggiata per la Valle dei Templi, senza dimenticare una piccola scorta di rosso. L'antico legame va preservato a tutti i costi: il sorriso degli dei, racconta il mito, spesso non è che una smorfia d'ebbrezza.

TI SONDO L'ENONAUTA ...

Toscana, Piemonte e Sicilia sono le regioni che meglio rappresentano l'immaginario del vino italiano di qualità. Antinori, Gaja, Planeta, Caprai, Banfi i produttori che meglio interpretano il made in Italy enologico. E' quanto emerge da un'inchiesta condotta dal portale vitivinicolo www.winenews.it, su un campione di 1258 "enonauti" che hanno decretato online le migliori "griffe" del vino, le aziende più trendy, i luoghi più visitati: "ne è emerso uno spaccato dell'Italia del vino incoraggiante" spiega Alessandro Regoli, ideatore di WineNews, "che però fa anche riflettere". Per WineNews, la ricetta del successo è nel binomio vino-territorio che, oltre ai luoghi canonici del vino, sta facendo crescere aree nuove come la Maremma di Bolgheri, dove si produce il Sassicaia degli Incisa della Rocchetta, oppure l'Umbria del Sagrantino di Marco Caprai.

CANTINE APERTE

Durante la vendemmia sono tante le occasioni per visitare i luoghi di produzione di vini prestigiosi. In Friuli, per esempio, la Venica & Venica (nata nel 1930) offre ospitalità nella splendida tenuta di Dolegna del Collio (Gorizia), dove si possono assaggiare glorie locali come il Ribolla Gialla, il Pinot Grigio, il Sauvignon (tel. 048161264). Chi ama i sapori pugliesi e la canzone italiana può soggiornare nella tenuta di Albano, a Cellino San Marco (Brindisi), tel. 0831619211. Suggestivi i nomi dei vini prodotti dal cantante: Felicità, Nostalgia, Platone. Dal 1878, infine, la Mastroberardino produce ad Atripalda, alle porte di Avellino, vini di grande pregio come il Greco di Tufo, il Fiano di Avellino o il Radici Taurasi. Per gli ospiti sono in programma eventi culturali (tel. 0825614111).

DI TENUTA IN TENUTA A DEGUSTARE

Si chiama Benvenuta vendemmia l'appuntamento con cui ogni anno il Movimento Turismo del Vino apre le porte delle aziende vinicole italiane a turisti e intenditori durante il periodo del raccolto.L'edizione 2001 coinvolgerà tre regioni: Lombardia, Lazio e Puglia. Dal 16 settembre al 21 ottobre (in periodi diversi da zona a zona), presso le tenute che aderiscono all'iniziativa si terranno feste, spettacoli, mostre che faranno da cornice cultural-mondana alla degustazione dei vini e alle visite nei vigneti e nelle cantine. Attivo dal 1993, il Movimento Turismo del Vino organizza incontri e manifestazioni per promuovere il turismo enologico (Info: tel. 080/5234114)

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