Panorama

Bere bene: il perché di un momento magico … l'inchiesta di “Business Week” sulla guerra del vino, che si sta combattendo negli Usa tra i francesi, detentori storici del mercato d'élite, e i paesi emergenti come Australia e Cile (non una parola sull'Italia che invece ha ormai staccato i francesi di almeno cinque punti nelle quote americane di mercato) ... Per il vino Italiano è un momento magico. I vignaioli non hanno mai venduto e guadagnato tanto, i grandi produttori di spumante vuotano i magazzini prima del tempo, vendono molto all’estero ed hanno un mercato potenziale pressoché infinito … mentre nella vecchia Europa beviamo sempre meno (ma sempre meglio), negli Stati Uniti e nei paesi asiatici ricchi e di cultura occidentale i consumi crescono, partendo assai dal basso. E molti preferiscono vini giovani ai blasonatissimi châteaux d'Oltralpe. Da qui, per esempio, il successo dei cileni. Nessuno dei nostri produttori potrà mai vendere al prezzo dei sudamericani. Sul basso costo i cileni sono imbattibili: assaggiai al Vinexpo di Bordeaux un bianco di qualità eccellente che in Italia, se l'avessero esportato, sarebbe costato 10.000 lire. Ma se si sale un po', noi possiamo conquistare davvero una leadership durevole e nell'alta qualità possiamo competere sempre meglio con i francesi …ma, secondo la tradizione economica nazionale, abbiamo tante piccole aziende geniali, ma pochissime grandi aziende … il primo è Zonin … che tocca appena 180 miliardi di fatturato (l’ultimo dei primi nove produttori del mondo, Robert Mondavi, fattura 1100 miliardi) … il vino, infine, rappresenta uno stile di vita, come la moda, la musica e l’arte. Adolfo Urso, viceministro per il Commercio con l’Estero, giochi la carta di esportare il modello Italia chiavi in mano: dovunque vada, si porti dietro una Ferrari, un grande stilista, un grande direttore d’orchestra, un grande chef e qualche bravo vignaiolo.