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Panorama

Francesi attenti, è l'ora della Barolo-mania ... Adesso il Barolo sta diventando di moda e questo è un torto che gli si fa, perché lo si declassa portandolo alla pari con eventi di “tendenza” come i simil-sushi, i finti pub e il pinot grigio ... Nell’eterna disputa tra Toscana e Piemonte, i toscani rinfacciano al loro avversari di Alba e dintorni nebbiosizzati la mancanza di un passato ultrasecolare e in genere in uno straccio di titolo nobiliare senza il quale tra Chianti e Montalcino non pigi nemmeno un grappolo di Sangiovese. Conti e marchesi guardano dall’alto verso il basso i piemontesi che si stanno però prendendo la loro rivincita: persa per strada l’identità del Chianti, splendida Montalcino, meno la resa del Brunello nel bicchiere, i toscani si aggrappano ai Supertuscan, che però stanno superstufando perché non si identificano con il territorio e poi non ci capisce mai bene chi stabilisce che siano super, produttori a parte. E mentre la Toscana rischia di trasformarsi in una Disneyland punteggiata di castelli, borghi e agriturismi tutti carini, tutti perfettini, il Piemonte tira fuori la sua bandiera, più o meno barricata, e attorno le costruisce una favola tale da avere riesumato un caro estinto: il Barolo chinato, questo sì di tendenza modaiola ... La formula originale (e segreta) è quella del farmacista Giuseppe Cappellano. Adesso, oltre ai suoi discendenti, abbiamo Marcarini e Ceretto, Cocchi e Oddero. Sono tante, accattivanti storie che fan sì che un ettaro di vigneto Nebbiolo per vino Barolo spendi tranquillamente 1 miliardo. Però poi entri nel giro del mito che fa mettere in fila il mondo per una cena da Guido a Costigliole piuttosto che una visita nelle antiche o nell’avventuristico cubo di cristallo dei Ceretto, Bruno e Marcello, a Castiglione Falletto. E dire che il Barolo è sempre stato penalizzato da un colore che sarà pure tipico, tra il rosso rubino e il rosso granato, ma che presto perde toni e vira verso l’enologo ...

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