02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Panorama

Bevi frizzante che ti passa: libri, convegni, tour nelle cantine e perfino il mito di un uccello ubriacone, il Fojonco. Per celebrare un rosso storico ... È strano che il Wwf non abbia ancora dato notizia dei più recenti avvistamenti, o che la Lipu non pubblicizzi il rinvenimento di qualche esemplare ferito, ma un fatto è certo: il Fojonco è di nuovo tra noi. Come, non sapete di che animale si tratta? Il Fojonco è un uccello raro, già dato per estinto e poi miracolosamente ricomparso, seppure in rari esemplari, prima sulle balze dell'Appennino emiliano e poi anche in pianura, tra Finale Emilia, Mirandola e Novellara. A detta dello scrittore Giuseppe Pederiali, che l'ha potuto vedere di persona, si tratta di una bestia davvero pigrissima, che si regge su tre zampe e non si muove quasi mai. Tanto che, per accoppiarsi, deve aspettare i terremoti sussultori. La qual cosa spiega la sua rarità. «Una sola passione» garantisce Pederiali «sembra riscuotere il Fojonco dal suo torpore: quella per il lambrusco». Non a caso quel vino frizzante, che secondo il grande giornalista Paolo Monelli ti lascia «le gambe in gamba, la testa libera», scorre a profusione nell'Osteria della Fola, il nuovo libro di Pederiali appena edito da Garzanti (202 pagine, 13 euro), favorendo molte favolose apparizioni oltre a quella del Fojonco: dall'ultimo drago di pianura, che finisce al forno nel racconto da cui prende il titolo la raccolta, ai magalassi, grossi serpenti barbuti; dalle fade alle palpàstrighe, e via affabulando lungo i sentieri di quel perduto mondo di magie contadine che Pederiali sa ancora meravigliosamente intrecciare alla nostra sempre più distratta esistenza di tecnozombi ormai incapaci di favola. Ma siamo poi sicuri che siano tutte storie? Quella del Fojonco, tanto per fare un esempio, è diventata realtà. Sull'esistenza del simpatico uccello ubriacone sono ormai in molti a giurare. A cominciare dai partecipanti alla Giornata di studi dedicata al Fojonco tra mito, realtà, letteratura e gastronomia, che si terrà il 12 aprile a Verona, a Vinitaly. Tutta gente che fa sul serio. Qualche esempio: Alberto Bertoni, docente di italianistica all'università di Bologna, intratterrà il pubblico su «Ippogrifi, Fojonchi e altri animali fantastici nella letteratura italiana»; Paolo Malagodi, giornalista e docente di economia ad Ancona, parlerà di «Pubblicità e letteratura: il caso del Fojonco». E mica per scherzo. Perché il simpatico pennuto è diventato un marchio adottato dalle Cantine riunite di Reggio Emilia per caratterizzare tre lambruschi di loro produzione: Ronchi dell'olma, Terre della fumana e Cinghio del Fojonco. Il favoloso animale campeggia anche sui distintivi della Società amici del Fojonco e sulle pagine della neonata Gazzetta del Fojonco, oltre a ispirare nell'ambito della manifestazione veronese una mostra del pittore Nani Tedeschi.
Il successo però gli dà alla testa ancor meno del vino. Perché il Fojonco non è diverso dagli umanissimi personaggi che popolano l'universo di Pederiali: quella stirpe terragna di abitatori della Bassao del vicino Appennino, abituata a «tenere i piedi bene dentro la propria terra e la testa tra le nuvole, magari fino a sfiorare la luna».

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su